giovedì 18 luglio 2013

l'Umbria è la terza regione italiana per superficie commerciale

Ci sarebbero molte considerazioni da fare su questa situazione, una per tutte,
la delocalizzazione delle attività commerciali al di fuori dei centri storici ha determinato grandi profitti per i costruttori, allo stesso tempo ha favorito, insieme a tanti altri fattori, la crisi dei centri storici regionali e delle strutture commerciali che contribuivano a renderli vivi, allo stesso tempo non sembra che i consumatori Umbri traggano grandi vantaggi economici da questa rete commerciale super dimensionata


mercoledì 17 luglio 2013

Ipotesi di piattaforma per il rinnovo del CCNL del Terziario, della Distribuzione e dei Servizi e del CCNL della Distribuzione Cooperativa

Per opportuna conoscenza pubblichiamo l'ipotesi di piattaforma unitaria per il rinnovo dei contratti nazionali del Terziario e della Distribuzione Cooperativa



La crisi economica e la conseguente pesantissima contrazione dei consumi hanno comportato nel
corso dell’ultimo triennio scenari del tutto inediti che hanno registrato l’erosione dei parametri che
per anni avevano consentito alle parti sociali di approcciare i rinnovi contrattuali secondo modalità
consolidate.
La presente piattaforma risponde alla volontà delle segreterie Filcams-Fisascat-Uiltucs di costruire
una risposta alternativa e diversa nel nuovo contesto procedendo alla definizione di un corpo
unitario di rivendicazioni atto a chiamare tutti i soggetti contrattuali del settore al necessario
confronto.
La scelta qui operata non rimuove le conclusioni del precedente rinnovo contrattuale, che ha visto
le scriventi organizzazioni sindacali non condividere unitariamente la sottoscrizione dei contratti
nazionali del Tds, né rappresenta il superamento delle ragioni che hanno determinato tali
conclusioni.
Ognuna delle organizzazioni sindacali, infatti, mantiene le valutazioni di merito che hanno motivato
divergenze e scelte conseguenti, ma individuano nello sviluppo del prossimo confronto negoziale il
terreno per affrontare tali problematiche in chiave costruttiva e propositiva. Partendo da un’analisi
aperta di ciò che a suo tempo è stato condiviso o non condiviso ed esplorando soluzioni diverse e
innovative, anche nella contrattazione di secondo livello, si potranno individuare nuovi punti di
sintesi che meglio possono essere in grado di rispondere a una realtà del lavoro profondamente
cambiata.
In questo quadro, la piattaforma unitaria rappresenta un atto di responsabilità delle organizzazioni
sindacali, nella consapevolezza che l’attuale problematico contesto economico e sociale nel quale
si trova ad operare il settore del terziario distributivo, impone la massima convergenza di sforzi, per
la tutela delle lavoratrici e dei lavoratori nella crisi, per la ricerca di sintesi utili allo sviluppo delle
imprese e per la crescita dell’occupazione.
Medesimo atto di responsabilità è richiesto alle associazioni datoriali, chiamate a frenare ed
invertire la tendenza ad una scomposizione della propria rappresentanza, le cui conseguenze
negative ricadrebbero sulle lavoratrici e sui lavoratori, attraverso il rischio di una diversificazione
dei trattamenti, alimentando una concorrenza sleale tra imprese.
Un moderno sistema contrattuale, finalizzato alla crescita e all’innovazione, deve tendere a
unificare e rendere omogenee le politiche di sistema.
Ciò non significa negare le peculiarità dei vari comparti. La stessa piattaforma qui presentata non
esaurisce la necessità di procedere al rinnovo dei contratti, affrontandone le diverse specificità,
così come rappresentate nei contratti attualmente vigenti.
L’imminente stagione dei rinnovi contrattuali impone un’assunzione di responsabilità e un obiettivo
che deve vedere nel lavoro la sua centralità per la tenuta e la ripresa anche del settore distributivo
e del terziario servizi.
E’ necessario condividere un denominatore comune per richiamare la politica alla responsabilità di
scelte e interventi non più rinviabili concentrate non solo sul mercato del lavoro ma soprattutto
sulla creazione del lavoro. Ridurre l’incertezza della vita delle lavoratrici e dei lavoratori deve
diventare in questo contesto una vera e propria priorità politica. Anche i soggetti di
rappresentanza delle imprese devono svolgere un ruolo per contribuire a tale finalità e per
sostenere un sistema produttivo sano.
La legalità, quale fondamento di un lavoro dignitoso e socialmente sostenibile perché basato sul
rispetto delle norme e delle regole, deve essere assunta come anticorpo verso la degenerazione
del sistema concorrenziale che rende debole il tessuto produttivo e sociale nelle regioni del sud,
ma da cui anche il nord del nostro paese non è esente.
Per questo, è ancora più stringente l’obiettivo comune della salvaguardia e della creazione di buona
e stabile occupazione come valore aggiunto che coniughi efficienza, qualità del lavoro, omogeneità
di condizioni.
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L’escludere il ricorso a tipologie di impiego non coerenti con tali obiettivi e il contrasto al lavoro
sommerso rappresenta elementi di forza per la piena realizzazione di questo percorso.
Il sistema distributivo italiano è sotto continua tensione per la ricerca di soluzioni che migliorino le
performances complessive; tale ricerca, a nostro avviso, richiede un maggior coinvolgimento, nello
sforzo di cambiamento, del mondo del lavoro e delle parti sociali che lo rappresentano per
sperimentare e realizzare relazioni industriali partecipative e aperte nonché ispirate alla
condivisione di percorsi comuni per migliorare l’efficienza e la competitività di sistema. Il
conseguimento di tale obiettivo richiede una forte innovazione ed evoluzione nelle modalità
dell’esercizio della contrattazione: richiede cioè un salto culturale e di qualità per avvicinare il
processo contrattuale al processo decisionale dell’impresa, abbinando una contrattazione
eminentemente di profilo rivendicativo e di scambio ad una contrattazione di progetto. Questo più
avanzato sistema di relazioni si deve incardinare sul riconoscimento della legittimità del ruolo di
rappresentanza delle parti, sulla inequivocabile riconferma delle pari dignità tra le esigenze
dell’azienda e quelle dei lavoratori, su relazioni e informazioni finalizzate alla condivisione di
maggiore conoscenza e trasparenza legate alla possibilità di individuare obiettivi comuni al cui
conseguimento finalizzare gli atti contrattuali.
Nella convinzione che le norme fondamentali del rapporto di lavoro debbano restare omogenee al
fine della concorrenza leale tra soggetti imprenditoriali diversi e della coerenza ed equità nella
determinazione delle condizioni contrattuali di lavoratrici e lavoratori che prestano attività in ambiti
distributivi tra loro assimilabili, la presente piattaforma pone le basi per una proposta comune a tutti
i settori e parti speciali che colgono le peculiarità e specificità di settore/comparto.
Diritti sindacali
Estendere le materie oggetto dei diritti d’informazione prevedendo percorsi partecipativi delle
RSA/RSU alla vita aziendale attraverso fasi informative su investimenti, piani di sviluppo, modello
commerciale, formazione del personale e situazione economica nelle imprese con più di 30
dipendenti.
Riconoscimento del diritto d’indizione delle assemblee in capo alle OO. SS. Territoriali.
Contrattazione di secondo livello
Identificare modalità e strumenti atti a consentire il rafforzamento e il rilancio della contrattazione di
secondo livello. Prevedere la possibilità di pervenire in tale ambito alla definizione di accordi
destinati a consentire un’equa ripartizione delle prestazioni lavorative disagiate, e inoltre le
possibilità di intervento sui regimi di orario/apertura, sulle turnazioni, sui regimi di flessibilità e sulle
tipologie d’impiego, con particolare riferimento alla stabilizzazione del precariato e alla
individuazione di strumenti di consolidamento degli orari part time.
Si ritiene il secondo livello di contrattazione territoriale e aziendale come il luogo per sviluppare
concretamente progetti e buone pratiche sull’organizzazione e la qualità del lavoro al fine di
ricercare percorsi che favoriscano sistemi di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro.
L’attuale sistema delle liberalizzazioni ha acuito i problemi organizzativi e l’impatto sulla vita delle
lavoratrici e lavoratori oltre a non rappresentare strumento positivo e armonico per lo sviluppo del
sistema distributivo.
Nel confermare la necessità di una legislazione e regolamentazione nazionale diversa sulla
materia del commercio in generale e nello specifico degli orari, prevedere un’equa ripartizione che
consenta ai lavoratori con obbligo contrattuale individuale alla prestazione nella giornata di
domenica di poter usufruire di un congruo numero di domeniche libere.
In tale ambito, la contrattazione di secondo livello, titolata ad intervenire complessivamente sulla
materia del lavoro domenicale/ festivo e relativa regolamentazione, può prevedere attraverso il
confronto finalizzato a intese, specifiche modalità attuative.
Identificare giornate di chiusura obbligatoria in coincidenza di alcune festività religiose e civili.
Al fine di incentivare la contrattazione di 2° livello destinare una quota salariale in assenza di
contrattazione decentrata.
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Mercato del lavoro
Stabilire il diritto di precedenza ai lavoratori con contratto a tempo determinato rispetto a nuove
assunzioni a termine e criteri di priorità per le assunzioni a tempo indeterminato.
Elevare la prestazione lavorativa minima del part time a 20 ore settimanali (80 mensili e 1040
annue) nelle imprese con più di 30 dipendenti.
Rafforzare i diritti di informazione e confronto e le norme di tutela in caso di appalto, passaggio
locali in affitto e terziarizzazione al fine di garantire la continuità occupazionale dei i lavoratori.
Conciliazione tempi di vita/lavoro
Estendere l’applicabilità della norma in materia di passaggio transitorio e reversibile a part time a
seguito di maternità, garantendo che l’orario di lavoro a part time sia realmente conciliabile con le
esigenza di cura del bambino.
Estendere la durata dell’esclusione dal lavoro notturno per i genitori con figli fino ai 6 anni.
Regolamentare – come previsto dalla Legge – la frazionabilità del periodo di congedo parentale.
Definire norme idonee a consentire ai genitori affidatari di adempiere agli obblighi nei confronti
della prole a loro imposti in forza della sentenza di separazione o divorzio.
Prevedere il riconoscimento di permessi specifici, ovvero di modifiche transitorie nell’articolazione
dell’orario di lavoro, per consentire ai genitori di seguire la fase d’inserimento dei figli in asili nido e
scuola materna.
Al fine di favorire i processi di integrazione, riconoscere un monte ore aggiuntivo di permessi
individuali da fruire per l’espletamento delle pratiche per il rinnovo del permesso di soggiorno
nonché per l’accudimento dei figli minori all’avvenuto ricongiungimento.
In ogni caso, specifiche modalità attuative in ordine alla disciplina di tali materie potranno
costituire, al secondo livello di contrattazione, oggetto di confronto tra le parti finalizzato al
raggiungimento di accordi che attengano anche a nuove sperimentazioni in materia di ODL.
Quadri
Allungamento del periodo di preavviso per il trasferimento. Nel caso che per motivazioni di
particolare urgenza tale periodo non possa essere rispettato il lavoratore deve essere considerato
in trasferta sino alla scadenza del termine di preavviso, con il relativo trattamento economico e
rimborso delle spese necessarie per raggiungere la famiglia nei giorni di riposo settimanale.
Elevazione a 18 mesi del periodo in cui viene riconosciuto al quadro trasferito l’eventuale
integrazione del canone di locazione.
Precisare che il trasferimento può avvenire solo con il consenso dell’interessato qualora il
lavoratore abbia compiuto i 55 anni se uomo e i 50 anni se donna.
La polizza assicurativa riconosciuta ai Quadri dovrà avere massimali assicurativi e numero di
eventi possibili proporzionali al numero dei quadri presenti in azienda.
Praticare misure atte a ridurre le differenze di accesso e/o mantenimento di ruoli con alte
professionalità e quadri, sviluppando, anche per queste figure, strumenti di conciliazione.
Cultura della prevenzione della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro
Verifica e aggiornamento degli accordi e protocolli interconfederale che stabiliscano modalità per
l’elezione dei RLS e loro agibilità, in adempimento a quanto previsto dal DL 81. Stabilire il
finanziamento dei RLST (per aziende piccole e sprovviste di RLS) mediante ruolo della bilateralità
per gestione fondi e istituzione di RLST mediante accordi sul territorio.
Per le nuove dimensioni e per promuovere la cultura della sicurezza prevedere l’istituzione di RLS
di Sito, con relative agibilità, nel caso di centri commerciali, outlet e altre forme di aggregati
commerciali.
Classificazione
La sempre maggiore velocità nell’introduzione di nuovi prodotti e l’integrazione di tecnologie nei
processi ha, di fatto, aumentato i ritmi di obsolescenza delle operazioni di classificazione del
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settore. Per gli stessi motivi, si ritiene necessario riconoscere e introdurre le figure professionali
ancora oggi non previste nel CCNL anche di altri comparti, come quelle del settore auto e di altri
settori del commercio, terziario e servizi come anche nel sistema commerciale.
Bilateralità
Una bilateralità efficiente e rispondente alle esigenze del settore deve fondarsi su strumenti
omogenei e sedi unitarie che attraverso le opportune economie di scala e la realizzazione della
maggiore massa critica possibile di aderenti realizzino la migliore copertura e tutela delle lavoratrici
e dei lavoratori.
Si richiede la definizione e introduzione nel CCNL di uno Statuto e Regolamento degli Enti
Bilaterali con carattere vincolante e cogente, che costituiscono il presupposto di un percorso di
ristrutturazione e di rafforzamento dei compiti e delle attività della bilateralità ispirati a criteri di
trasparenza, razionalizzazione, efficacia.
In questa ottica, la bilateralità di settore deve sostanzialmente riaffermare il suo ruolo integrativo
nell’erogare servizi a lavoratori e imprese sperimentando forme di sinergia amministrativa e
operativa, nonché nuove regole condivise e esigibili a tutti i livelli che inaugurino una nuova
stagione di governance.
Sulla base di un’analisi tecnica e attuariale delle dinamiche di costo e delle prestazioni, si chiede di
verificare la necessità di rivalutazione delle contribuzioni ai fondi sanitari integrativi già costituiti in
relazione all’andamento tecnico delle prestazioni e delle contribuzioni.
Salario
Sulla base della conferma della base di calcolo utilizzata per il calcolo degli aumenti contrattuali nei
precedenti rinnovi si richiede un aumento a regime di 130 Euro al quarto livello d’inquadramento e
riparametrato.
Operatori di vendita
Adeguamento dei minimi tabellari. Elevazione dei massimali assicurativi a 35.000 euro per il caso
di morte e a 50.000 euro nel caso di invalidità permanente totale.
Roma, 18 giugno 2013

Umbria/Commercio: Aur, in distribuzione vige 'modello Nord'


17 Luglio 2013 - 15:02

(ASCA) - Perugia, 17 lug - L'Umbria si allinea ad un ''modello nord'' di distribuzione, caratterizzato da una rete molto sviluppata che, per la prima volta, vede le superfici di media e grande distribuzione superare la meta' di quelle di vendita complessive. E' la fotografia scattata dal Rapporto 2012 su ''La distribuzione commerciale in Umbria'', realizzato da Agenzia Umbria Ricerche e presentato stamani, a Perugia. Risulta elevata soprattutto la presenza di strutture della grande distribuzione alimentare, specie di media dimensione, da correlare - secondo lo studio - alla piu' elevata spesa pro capite per questo settore seppure nel contesto generale di crisi economica, che conferma trend negativi di valore aggiunto, redditivita' e occupazione. Le reti distributive al dettaglio diminuiscono, a parita' di abitanti, gli esercizi nel complesso, aumentano le loro superfici medie. Cresce sensibilmente la presenza della Grande distribuzione organizzata e delle relative quote di vendita, diminuiscono le ditte individuali, aumenta la quota di imprese plurilocalizzate e le attivita' secondarie presso le unita' locali. Dallo studio emerge inoltre in Umbria un processo di concentrazione di abitanti per esercizio (13,3) superiore alla nazionale (12,5) e una maggiore mobilita' dei consumatori nelle aree commercialmente ''forti'', sia di residenti che di abitanti fuori regione. Nell'ambito della rete distributiva un ruolo fondamentale gioca la media distribuzione (quasi un quarto delle superfici complessive di vendita nella regione sono da imputare alle medie strutture) anche a seguito degli interventi di semplificazione delle procedure di inizio attivita' introdotte con la legge regionale 10/2013. Un andamento che deve tenere conto del numero di autorizzazioni concesse, ma non ancora attivate, a cui potrebbe non essere dato seguito o esser fortemente ridimensionate. Si assiste inoltre ad un elevato turn over di attivita' commerciali, con una permanenza media sul mercato temporale molto ridotta e dovuta, nel settore del commercio al dettaglio, al riassetto, alla qualificazione e valorizzazione dell'esistente e alla previsione che nuove iniziative presentino elevati indici di qualita' e si inseriscano correttamente nel territorio, in una visione sia locale che a carattere regionale.

martedì 16 luglio 2013

Riparte l'attività del Blog Fisascat Perugia



Riparte l'attività del nostro Blog, dopo un primo tentativo di lanciare questo Strumento, che si era sostanzialmente interrotto un paio di anni fa e, grazie soprattutto al contributo fondamentale delle nuove tecnologie, abbiamo deciso di rilanciare l'attivita' al fine di pubblicizzare la nostra azione e di dare risalto a tutto ciò che di rilevante accade nella nostra regione nei settori di nostra competenza.
Ci auspichiamo di mettere a disposizione dei nostri iscritti un valido strumento di comunicazione all'interno del quale poter sviluppare un dibattito finalizzato ad una crescita della nostra categoria.
Allo stesso tempo vogliamo rivolgerci a tutti coloro che si trovano ad operare nei settori del COMMERCIO, TURISMO e SERVIZI, al fine di recepire tutte quelle idee e proposte che potranno essere utili per migliorare le condizioni dei lavoratori, che in questa lunga fase di crisi economica stanno vivendo situazioni di disagio che mai precedentemente avevano riguardato il nostro mondo, auspicandoci di poter sviluppare una dialettica serrata ed efficace, invitiamo tutti a seguirci da qui in avanti.....
Nel frattempo buon sole a tutti

Incessante la crisi del commercio nel centro storico


Nel mondo degli appalti la concorrenza si fa sul costo del lavoro