venerdì 24 aprile 2015

Ase Spoleto: raggiunto l’accordo per l’estensione del premio di risultato a tutti i lavoratori



Importante accordo raggiunto dalle organizzazioni sindacali Filcams Cgil e Fisascat Cisl con l’azienda municipalizzata Ase di Spoleto, che gestisce la pubblica illuminazione e la manutenzione delle strade. D’ora in poi anche i lavoratori (16) inquadrati con il contratto nazionale dei Multiservizi avranno diritto al premio di risultato (fino a un massimo di 750 euro lordi annui), che precedentemente era riconosciuto soltanto ai lavoratori con contratto Gas-Acqua. “Si tratta di un accordo importante per la contrattazione di secondo livello – spiegano Cristina Taborro della Filcams Cgil di Perugia e Simona Gola della Fisascat Cisl Umbria – soprattutto perché si afferma così un principio di equità tra tutti i lavoratori di Ase. Ringraziamo per questo gli addetti con contratto Gas-Acqua e i loro sindacati, che hanno dimostrato concretamente solidarietà verso i loro colleghi”. 

 


Le Feste sono preziose per tutti anche per i lavoratori del commercio.


Le segreterie di FILCAMS FISASCAT UILTUCS  dellUmbria dichiarano e ribadiscono la loro   contrarietà  al  sistema  deregolamentato  e  spinto  allestremo  delle  aperture  

commerciali derivanti dal Decreto Liberalizzazioni.

Dopo oltre tre anni di liberalizzazioni degli orari e delle aperture domenicali e festive  previste  dal  decreto  “Salva  Italia”  gli  effetti  reali  e  riscontrabili  sono  completamente  negativi.  Le  liberalizzazioni  non  hanno  portato  nessun  aumento  delloccupazione,  nessun aumento dei consumi ma hanno peggiorato le condizioni di lavoro, impattando  sulla vita delle lavoratrici e dei lavoratori in modo fortemente negativo.

Nell’   attuale situazione di crisi del  nostro  paese,  con il persistere della decrescita  dei    consumi, insistere nel deregolamentare le aperture è dimostrato che non determina un incremento complessivo delle vendite, mentre è palese leffetto negativo che ciò determina sullo stile e sulla qualità della vita degli operatori del settore.

  Anche questanno dobbiamo riscontrare come in occasione del 25  Aprile e del 1° Maggio la gran parte delle catene commerciali opteranno per tenere aperte le loro attività, oggi più che mai FILCAMS FISASCAT UILTUCS chiedono che venga approvato il disegno di legge, fermo in parlamento, che pone un limite alle aperture selvagge stabilendo per legge 7 festivi in cui le attività commerciali resterebbero chiuse.

FILCAMS  FISASCAT  UILTUCS  confermano  la  necessità  di  cancellare  il  Decreto  sulle  Liberalizzazioni e ribadiscono la loro convinzione che il tema delle aperture andrebbe determinato a livello territoriale in un contesto di concertazione con la amministrazioni e gli esercenti locali.

Crediamo  e  restiamo  convinti  che  si  possa  lavorare  per  un  commercio  che  faccia  convivere  servizi,  sviluppo,  crescita  e  corretta  concorrenza  in  una  dimensione  meno         frenetica, più umana, più rispettosa delle esigenze delle lavoratrici e dei lavoratori. Sostenere  questo  obiettivo  significa  anche  rispettare  e  valorizzare  il  significato  ed  il  

valore sociale delle festività.

MERCATONE UNO COME WHIRPOOL INDESIT, A RISCHIO LICENZIAMENTO 1360 LAVORATORI E LA CHIUSURA DI 34 PUNTI VENDITA RAINERI (FISASCAT): “TERZIARIO E INDUSTRIA SETTORI CORRELATI, MAGGIORE ATTENZIONE DA PARTE DEL GOVERNO”

Roma 22 aprile 2015 – Mercatone Uno e Whirpool Indesit, due crisi apparentemente diverse ma con la stessa origine: domanda interna anemica e scarsa propensione all’acquisto in un mercato che ha vanificato le opportunità dell’Ecobonus. Con buona pace degli analisti, che parlano di un ritorno del clima di fiducia nelle intenzioni di acquisto degli italiani, chi produce i grandi elettrodomestici è costretto a chiudere in Italia e a delocalizzare, mentre chi li commercializza può solamente chiudere i battenti. Il rischio è duplice: alla desertificazione industriale farà inesorabilmente seguito l’impoverimento dell’offerta commerciale. E come corollario una perdita dell’occupazione che peserà negativamente sulle prospettive di crescita del Paese.
Il Terziario dunque alla stessa stregua dell’Industria, parte di una filiera in crisi, forse irreversibile. Mercatone Uno come Whirpool Indesit. Già, perché il numero dei lavoratori a rischio licenziamento immediato guarda caso coincidono: 1350 quelli della multinazionale statunitense che ha annunciato la chiusura di tre stabilimenti italiani, stesso destino beffardo per i 1360 addetti dei 34 punti vendita del noto marchio della vendita dei mobili e complementi d’arredo per i quali il Tribunale di Bologna ha autorizzato la svendita speciale delle merci, operazione che si concluderà il prossimo 26 aprile con lo svuotamento totale dei magazzini. 
L’incertezza sul futuro in realtà riguarda tutti i 4.000 fra lavoratori ed associati in partecipazione di Mercatone Uno; non è stata ancora formalizzata alcuna proposta di acquisizione da parte di un potenziale investitore,~di cui la direzione di Mercatone Uno ha riferito a più riprese ai sindacati , che, comunque, stando alle ultime notizie divulgate sui media, dovrebbe riguardare solo una parte dei 79 negozi. 
La Fisascat nei giorni scorsi si era espressa positivamente sull’emissione del decreto del ministero dello Sviluppo Economico, che ha formalmente accolto l’apertura della procedura di Amministrazione Straordinaria Speciale per le grandi imprese in crisi avviata dal Gruppo Mercatone Uno. Per la categoria cislina infatti il ruolo del Mise e dei commissari da esso nominati dovrebbe costituire una garanzia di maggiore trasparenza nella gestione e valorizzazione degli 
asset aziendali e circa gli esiti di una vicenda societaria complessa, dove non si è mai peraltro assistito alla presentazione di un piano industriale per lo sviluppo.
“Come sulla vertenza Whirpool Indesit crediamo sia doveroso accendere i riflettori anche sulla delicata vicenda di Mercatone Uno – ha stigmatizzato il segretario nazionale della Fisascat Vincenzo Dell’Orefice – le lavoratrici ed i lavoratori, quando rischiano di perdere il posto di lavoro, dovrebbero essere tutti uguali e ricevere la stessa attenzione”. “Mercatone Uno – ha proseguito il dirigente sindacale – è un caso emblematico della sottovalutazione dei rischi che il Paese sta correndo: ci potremmo ritrovare, in tempi brevi, ad essere un mercato periferico e di nessun interesse per gli investitori nazionali ed esteri”.
“Il settore del terziario, come il settore industriale merita un’attenzione maggiore anche da parte del Governo e delle istituzioni – ha infine aggiunto il segretario generale della categoria cislina Pierangelo Raineri – considerato che produzione industriale e vendita commerciale sono comparti strettamente correlati e sui quali hanno pesato significativamente gli effetti della recessione e della crisi dei consumi, purtroppo anche in termini di perdita di posti di lavoro”. 

mercoledì 8 aprile 2015

MERCATONE UNO IN AMMINISTRAZIONE STRAORDINARIA,



Roma, 8 aprile 2015
 - La Fisascat Cisl commenta positivamente l’emissione del decreto del ministero dello Sviluppo Economico che ha accolto formalmente l’apertura della procedura di Amministrazione Straordinaria Speciale per le grandi imprese in crisi avviata dal Gruppo Mercatone Uno. “Il ruolo del Mise e dei commissari da esso nominati – ha dichiarato il segretario nazionale della federazione cislina Vincenzo Dell’Orefice - costituirà una garanzia di maggiore trasparenza nella gestione e valorizzazione degli asset aziendali e circa gli esiti della complessa vicenda societaria”. Per la Fisascat sarà necessario anche chiarire - a tempo debito - contenuti e ricadute della proposta di acquisizione che, sulla base del comunicato aziendale diramato nella mattinata odierna, sarà formalizzata entro la fine del mese di aprile. "É necessario soprattutto fare chiarezza sul destino dei negozi a rischio chiusura – ha stigmatizzato Dell’Orefice – e sulla situazione dei numerosi associati in partecipazione utilizzati da Mercatone Uno in maniera strutturale ed indiscriminata in questi ultimi anni".

Ufficio Stampa Fisascat Cisl Nazionale

giovedì 2 aprile 2015

Mercatone Uno l'azienda diserta il ministero



Giornata intensa quella di ieri per i dipendenti del Mercatone Uno, una delegazione del Punto vendita di Magione ha partecipato al presidio presso il Ministero dello Sviluppo Economico, mentre i colleghi, per tutta la giornata, hanno svolto un volantinaggio per portare a conoscenza la clientela della complicatissima situazione che stanno vivendo.
L'assenza dell' Azienda al programmato incontro non aiuta di certo a fare chiarezza rispetto al futuro, un futuro pieno di ombre per un gruppo che occupa 4000 persone in tutta Italia e ben 40 su Magione.
Nel presidio presso il MISE le delegazioni di tutta Italia hanno gridato tutto il loro disappunto nei confronti di una dirigenza aziendale che appare smarrita e priva di prospettiva, che dopo aver determinato questa grave situazione ora pretende anche di individuare la soluzione.
Nelle stesse ore a Magione i lavoratori unitamente alla Fisascat Cisl Umbria hanno diffuso tra i clienti un volantino nel quale gridavano tutta la preoccupazione raccogliendo la solidarietà della clientela.
Nei prossimi giorni Il Ministero provvederà a riconvocare il tavolo con Azienda e sindacati per tentare di ricostruire quelle relazioni sindacali necessarie per dare una prospettiva al gruppo.