mercoledì 27 maggio 2015

MEDIAMARKET, SIGLATO NELLA NOTTE L’ACCORDO SULLA SOLIDARIETA’


Roma, 27 maggio 2015 – Solidarietà, partecipazione e omnicanalità sono le parole chiave degli accordi siglati nella notte scorsa tra i sindacati di categoria Fisascat Cisl, Filcams Cgil Uiltucs e l’azienda Mediamarket - che opera in tutta Italia con le insegne MediaWorld, Saturn e MediaWorld Compra On Line - che di fatto sanciscono la chiusura della procedura di licenziamento collettivo avviata dalla catena di elettronica di consumo per 906 dipendenti della rete vendita e dei 7 negozi di Roma, Milano, Genova, Settimo Milanese, Brescia, Nola, Napoli e Beinasco, che chiuderanno i battenti entro l’estate.
La riduzione dell’orario di lavoro – del 18% in media nazionale con punte del 40% in Campania e in Liguria – interesserà per dodici mesi, con decorrenza dal 1° luglio 2015 e fino al 30 giugno 2016, 4.830 lavoratori che rappresentano circa il 75% della forza lavoro complessiva. Indistintamente dalla tipologia del rapporto di lavoro – full time o part time – la solidarietà si realizzerà con moduli orari standard di 4 ore, fermo restando le esigenze strutturali di una maggiore prestazione lavorativa in determinati periodi dell’anno che andranno a ridurre proporzionalmente la percentuale di riduzione oraria di filiale. In aggiunta al contratto di solidarietà le parti hanno anche individuato lo strumento della mobilità volontaria con l’esclusivo criterio della non opposizione e con un incentivo economico all’esodo - commisurato alla retribuzione lorda del mese di maggio 2015 - fino a 14, 11, 7 e mensilità. L’azienda riconoscerà un importo aggiuntivo a titolo di una tantum di 1.000 euro per coloro che manifesteranno la disponibilità al trasferimento entro il 30 settembre 2015.
A margine dei due accordi le parti hanno inoltre siglato il protocollo sulle relazioni sindacali con l'obiettivo di definire “momenti di stabile interlocuzione” con la specifica caratteristica del “modello partecipativo finalizzato ad affrontare tematiche di comune interesse in maniera costruttiva e trasparente” e volto a “rafforzare la competitività dell’azienda tutelando allo stesso tempo gli interessi dei lavoratori e la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro”. Le relazioni sindacali saranno articolate ai livelli nazionale/aziendale e territoriale ed esamineranno in particolare le prospettive di sviluppo dell’azienda, con particolare riferimento alla omnicanalità dei canali di vendita. Tra le materie demandate ai due livelli, tra le altre, anche quelle dell’organizzazione del lavoro, dei processi di riorganizzazione e ristrutturazione aziendale nonché della responsabilità sociale delle imprese e degli investimenti sull’occupazione.
La Fisascat ha espresso soddisfazione per le intese raggiunte. “Con il ricorso alla solidarietà abbiamo scongiurato i 906 licenziamenti salvaguardano per i prossimi 12 mesi i posti di lavoro in una azienda che ha pesantemente risentito della crisi delle vendite dell’elettronica di consumo anche individuando soluzioni economiche alternative alla riduzione dell'orario di lavoro" ha dichiarato il funzionario nazionale della categoria cislina Elena Maria Vanelli. 
“Aver condiviso con una azienda anche un protocollo di relazioni sindacali orientato alla partecipazione dei lavoratori in un momento ancora purtroppo recessivo – ha poi concluso la sindacalista - rappresenta forse il vero punto di svolta in una vertenza che vede coinvolti migliaia di giovani, molti dei quali hanno con convinzione sostenuto il negoziato partecipando attivamente alla fase sindacale di espletamento della procedura”.


martedì 19 maggio 2015

La Fisascat Cisl Umbria è la terza categoria dei lavoratori attivi



Con 3789 iscritti nell’anno 2014 la Fisascat Cisl Umbria si conferma la 3^ categoria tra i lavoratori attivi nella nostra Regione, con un incremento dell’8,37% rispetto all’anno precedente la Federazione Umbra va oltre anche l’incremento percentuale riportato dalla Federazione nazionale, che con 320.578 iscritti ed un incremento del 5,44% diventa la prima Federazione dei lavoratori attivi della Cisl.

La segreteria Regionale della Fisascat Cisl esprime tutta la sua soddisfazione per il risultato raggiunto, frutto del grande impegno quotidiano che delegati, operatori e segretari dedicano all’attività di proselitismo e di rappresentanza nei propri settori.

La scelta di consolidarsi nei territori attraverso la strutturazione di specifici sportelli dedicati alla promozione della Bilateralità, alla diffusione della previdenza complementare ma anche e soprattutto la continua opera di attenzione alle tante criticità che attraversano i settori di competenza hanno di fatto portato a questo risultato.

Nell’ultimo anno sono state tante le vertenze nei settori del Terziario, del Turismo e nei servizi, i tanti cambi di appalto nel settore delle pulizie, del socio assistenziale, ma anche la contrattazione decentrate nel settore degli Studi Professionali hanno permesso alla Federazione Umbra di radicarsi e strutturarsi come interlocutore credibile per i tanti lavoratori sempre più bisognosi di assistenza.

Il 2015 vedrà la Segreteria Regionale sempre più impegnata  a consolidare il trend di crescita ma anche e soprattutto dovrà essere l’anno in cui si tenterà di valorizzare il ruolo della contrattazione di secondo livello, che a nostro avviso è ancora troppo indietro nella cultura e nella prassi delle associazioni imprenditoriali che operano nella nostra regione.

Per quanto riguarda il nostro ruolo all’interno della Cisl Umbria ci adopereremo per portare il nostro contributo fattivo in termini di idee e di proposte che avanzeremo all’interno della prossima Assemblea Organizzativa, che non potrà prescindere dalla valorizzazione del ruolo dei delegati e degli operatori  che mettono  al centro della propria azione la competenza, la professionalità e l’entusiasmo al di fuori di ogni logica politica che non ci appartiene, non ci interessa e soprattutto deve essere definitivamente allontanata dal sindacato, per garantire a questa associazione la credibilità ed il ruolo che le compete.

lunedì 11 maggio 2015

“UNA CORSA CONTRO IL TEMPO PER EVITARE CHE LA CRISI FINANZIARIA DELLA SOCIETA’ PROVOCHI UN’ECATOMBE OCCUPAZIONALE”

Roma, 11 maggio 2015  Giornata campale quella di oggi per la complessa vertenza del Gruppo Mercatone Uno, il noto marchio della vendita di mobili e complementi d’arredo dal 7 aprile in amministrazione straordinaria: al ministero del Lavoro e delle Politiche sociali i sindacati di categoria Fisascat Filcams Uiltucs ed i Commissari straordinari hanno infatti siglato un accordo sull’accesso alla cassa integrazione straordinaria che con decorrenza dal 7 aprile 2015 riguarderà 3.071 lavoratori dei 79 negozi della rete vendita. L’Inps, considerata l’impossibilità del Gruppo di anticipare l’erogazione dell’ammortizzatore sociale, per l’intera durata dell’amministrazione straordinaria provvederà direttamente al pagamento della Cigs.
L’accordo contempla clausole applicative tendenti a ridurre la discrezionalità dell’impresa, con la programmazione mensile della cassa integrazione e quindicinale degli orari individuali di lavoro; l’intesa garantisce inoltre un minimo di ore di prestazione giornaliera e conferma il regime di flessibilità anche per il personale a contratto part-time. I Commissari straordinari sono impegnati sul doppio fronte dell’espletamento delle formalità connesse alla concessione delle garanzie statali sui finanziamenti delle grandi imprese in stato di insolvenza – primo passo per far fronte al pagamento dei fornitori – e della pubblicazione del bando per la cessione del complesso aziendale, a cui - si auspica - seguiranno le manifestazioni d’interesse degli investitori.
“Con la pubblicazione del bando finalizzato a raccogliere manifestazioni d’interesse si entrerà in una fase inedita ma assai significativa per il futuro delle società interessate dall’AS – ha dichiarato il segretario nazionale della Fisascat Vincenzo Dell’Orefice –. Va dato atto alla terna commissariale di aver impresso all’amministrazione straordinaria una velocità significativa; del resto non vi è un’altra opzione possibile – ha proseguito il sindacalista – se non si procede celermente ad attivare la garanzia statale ed a rifornire nel breve periodo di merce i negozi, la crisi finanziaria che investe Mercatone Uno provocherà un’ecatombe in termini occupazionali ed un ulteriore detrimento in termini di credibilità dell’insegna presso il mercato, aspetti che, verosimilmente, potrebbero influire negativamente anche nelle intenzioni di acquisto dei possibili soggetti interessati a rilevare”. 
Per i prossimi giorni sono previste altre occasioni di confronto fra le i sindacati ed i commissari per proseguire il confronto sugli strumenti di sostegno al reddito attivabili per i lavoratori delle imprese controllate che non rientrano nel campo applicativo della Cigs e per gli associati in partecipazione.

giovedì 7 maggio 2015

La Fisascat è la prima categoria dei lavoratori attivi della Cisl

vi informiamo che nel corso dell'ultimo comitato esecutivo Cisl del 4 maggio 2015 la segreteria organizzativa confederale ha ufficializzato la chiusura dei dati del tesseramento 2014 di tutte le categorie della Cisl.

La Fisascat, la federazione sindacale di categoria delle lavoratrici e dei lavoratori del terziario, commercio, turismo e servizi della Cisl, nel 2014 ha registrato, con 320.578 iscritti, un incremento della base associativa del 5,44% rispetto al 2013. 

Con 16.537 nuovi tesserati la Fisascat diventa cosi la prima federazione della Cisl per numero dei lavoratori attivi iscritti, superando categorie che storicamente sono state fra le prime categorie degli attivi.

Il dato assume una rilevanza significativa soprattutto rispetto alle difficoltà economiche del paese ed alle crisi aziendali; l’anno appena trascorso è stato uno dei più pesanti per gli addetti dei diversi comparti del terziario privato, coinvolti inesorabilmente dalle numerose procedure di mobilità avviate dalle aziende in difficoltà per effetto della crisi e dello stallo dei consumi. 

Nonostante la recessione e le conseguenti ricadute occupazionali, è cresciuto comunque il consenso della base associativa alla Fisascat Cisl. L’aumento degli iscritti è in linea con l’andamento del tesseramento degli ultimi anni, in costante crescita, un risultato raggiunto soprattutto grazie all’impegno delle federazioni territoriali, dei dirigenti, dei quadri e dei rappresentanti sindacali nei luoghi di lavoro, ai quali va il ringraziamento di tutta la segreteria nazionale per il lavoro svolto.

Anche nelle ultime vertenze che coinvolgono migliaia di lavoratrici e lavoratori in tutta Italia, che vedono la federazione nazionale impegnata in prima linea – i 3000 addetti di Mercatone Uno e Auchan sono l’emblema della crisi che ha colpito il terziario - le federazioni territoriali e le rappresentanze sindacali stanno dando prova dell’impegno e della tenacia con cui a livello locale si tenti di limitare al massimo i danni delle procedure di licenziamento collettivo e della mancanza di piani strutturali di rilancio aziendale.

Il tesseramento raggiunge quota 
361.632per la F.I.S.T. - la nuova federazione italiana dei sindacati del terziario nata nel 2014 dalla sinergia della Fisascat con la Felsa, la federazione dei lavoratori somministrati, autonomi e atipici della Cisl – che prorpio in queste settimane sta concretizzando il percorso di costituzione delle federazioni regionali di categoria. 

Con l’occasione porgiamo i migliori saluti.

mercoledì 6 maggio 2015

MERCATONE UNO: A RISCHIO IL FUTURO DI 40 LAVORATORI

Un consiglio regionale per tenere alta l’attenzione su una realtà commerciale unica a livello regionale. Di Mercatone Uno in Umbria ce ne è uno solo. E in forte crisi. A rischio chiusura. In Umbria potrebbero trovarsi disoccupati 40 lavoratori, oggi in contratto di solidarietà.

Per questo la Fisascat Cisl Umbria ha svolto il suo consiglio regionale all’interno del punto vendita di Magione, questa mattina, alla presenta del segretario nazionale Fisascat Cisl Vincenzo Dell'Orefice e del segretario generale regionale Cisl Umbria Ulderico Sbarra. Ai lavori è intervenuto anche il sindaco di Magione Giacomo Chiodini e l’assessore alle attività produttive Cristina Tufo. L’amministrazione comunale ha manifestatosolidarietà ai lavoratori e forti preoccupazioni per questa realtà commerciale che sembrava “dovesse chiudere, anzi non riaprire definitivamente, già il 26 aprile. E invece –ha puntualizzato Chiodini- grazie al commissariamento è stato possibile acquisire tempo”. In un’ottica di valorizzazione dell’intera area, il sindaco ha ricordato l’impegno delle istituzioni, Regione e Comune, per dare massima priorità alla progettazione e al finanziamento dei lavori di riqualificazione dello svincolo all’uscita del raccordo di Magione, nonché il cablaggio in fibra ottica di quella zona.

“Un’area che non può e non deve essere privata di una realtà così importante”. Ha ribadito il segretario generale regionale FisascatCisl Umbria Valerio Natili, che nel ringraziare l’intervento del sindaco ha sottolineato il necessario coinvolgimento anche delle istituzioni “per riuscire a creare una possibile alternativa concreta, in altri termini un acquirente, per dare continuità lavorativa a questi lavoratori. Professionalità, queste, che sono una ricchezza per il territorio e non devono andare disperse in un mercato del lavoro sempre più disattento alle risorse umane”.

E sulla centralità della persona e sul merito si è soffermato anche l’intervento di Sbarra che ha enucleato “nella produzione e nel lavoro le priorità. Non è possibile che in un momento come questo –ha chiosato- non si pensi a difendere il lavoro esistente e a crearne di nuovo. Solo in questo modo è possibile produrrericchezza che deve essere redistribuita per una questione di giustizia sociale, ma anche per rilanciare i consumi e l’economia più in generale”.

Massima attenzione da parte del segretario nazionale Dell'Orefice che attende l’11 maggio. Quando i sindacati incontreranno i commissari al ministero del Lavoro per sottoscrivere l’intesa di cassa integrazione straordinaria. “Quattromila risultano essere i dipendenti coinvolti in questa vertenza – ha spiegato il segretario- impegnati per M. Business, il braccio operativo commerciale del Gruppo: tremila e duecento addetti ai quali si vanno ad aggiungere il personale delle aziende più piccole. Trecentocinquanta associati in partecipazione sono i più esposti, in quanto non potranno contare sugli ammortizzatori sociali. Figure, anche queste, importanti che operano nel core business e quindi nel reparto del mobile”. 

L’auspicio della Fisascat è che si proceda alla riattivazione delle linee di credito da parte della banche per sbloccare una situazione critica anche per i fornitori. E poi, rifornire i magazzini di quelle realtà che sono state interessate da operazioni promozionali, come quella di Magione. La Fisascat Cisl ha continuato, sostenendo a più riprese, che “una realtà commerciale svuotata fa pensare alla chiusura, essendo solo un costo in termini di spese fisse”. Quindi, la Fisascat Cisl chiede un piano che non preveda esclusivamente cessione di alcuni punti vendita, ma nel quale si definisca l’intero perimetro del Mercatone Uno. “Questo perché crediamo – è stato ribadito dalla categoria- che abbandonare i contesti territoriali sia un errore, in quanto impoverirebbe la ricca e complessa realtà di questo Gruppo. L’intera rete dei punti vendita potrebbe, infatti, contribuire al fine della cessione elemento di indubbio interesse. Ciò nella consapevolezza che Mercatone Uno è l’operatore più diffuso nel territorio”.

lunedì 4 maggio 2015

Il destino del punto vendita Mercatone Uno di Magione al centro dei lavori del Consiglio Generale Fisascat Umbria


Si terrà mercoledì 6 Maggio presso il punto vendita di Magione il Consiglio Generale Fisascat Cisl Umbria, alla presenza del segretario nazionale Fisascat Cisl Vincenzo Dell'Orefice, del segretario generale Cisl Umbria Ulderico Sbarra e del Sindaco di Magione Giacomo Chiodini.
La Segreteria Regionale della Fisascat Umbria ha voluto organizzare i propri lavori in questo contesto proprio per dare risalto ad una vertenza complicata, che a livello nazionale coinvolge circa 4000 lavoratori e 40 nell'unico punto vendita della nostra regione, una vertenza che è l'emblema di come la crisi economica stia snaturando il mondo del commercio ed anche quello della grande distribuzione.
Purtroppo ci duole mettere in evidenza come, troppo spesso, le crisi nel commercio e del settore dei servizi siano troppo spesso sottovalutate dalle istituzioni e dalla stampa, come se i lavoratori siano figli di un Dio minore.
Proprio per dare un segnale forte e per far sentire l'importanza, che nel contesto locale riveste il rischio di perdere 40 posti di lavoro, ha spinto la Fisascat Cisl Umbria a svolgere i propri lavori in questo contesto, anche e soprattutto per sollecitare le istituzioni regionali ad attivarsi in questa difficile trattativa.