mercoledì 17 luglio 2013

Umbria/Commercio: Aur, in distribuzione vige 'modello Nord'


17 Luglio 2013 - 15:02

(ASCA) - Perugia, 17 lug - L'Umbria si allinea ad un ''modello nord'' di distribuzione, caratterizzato da una rete molto sviluppata che, per la prima volta, vede le superfici di media e grande distribuzione superare la meta' di quelle di vendita complessive. E' la fotografia scattata dal Rapporto 2012 su ''La distribuzione commerciale in Umbria'', realizzato da Agenzia Umbria Ricerche e presentato stamani, a Perugia. Risulta elevata soprattutto la presenza di strutture della grande distribuzione alimentare, specie di media dimensione, da correlare - secondo lo studio - alla piu' elevata spesa pro capite per questo settore seppure nel contesto generale di crisi economica, che conferma trend negativi di valore aggiunto, redditivita' e occupazione. Le reti distributive al dettaglio diminuiscono, a parita' di abitanti, gli esercizi nel complesso, aumentano le loro superfici medie. Cresce sensibilmente la presenza della Grande distribuzione organizzata e delle relative quote di vendita, diminuiscono le ditte individuali, aumenta la quota di imprese plurilocalizzate e le attivita' secondarie presso le unita' locali. Dallo studio emerge inoltre in Umbria un processo di concentrazione di abitanti per esercizio (13,3) superiore alla nazionale (12,5) e una maggiore mobilita' dei consumatori nelle aree commercialmente ''forti'', sia di residenti che di abitanti fuori regione. Nell'ambito della rete distributiva un ruolo fondamentale gioca la media distribuzione (quasi un quarto delle superfici complessive di vendita nella regione sono da imputare alle medie strutture) anche a seguito degli interventi di semplificazione delle procedure di inizio attivita' introdotte con la legge regionale 10/2013. Un andamento che deve tenere conto del numero di autorizzazioni concesse, ma non ancora attivate, a cui potrebbe non essere dato seguito o esser fortemente ridimensionate. Si assiste inoltre ad un elevato turn over di attivita' commerciali, con una permanenza media sul mercato temporale molto ridotta e dovuta, nel settore del commercio al dettaglio, al riassetto, alla qualificazione e valorizzazione dell'esistente e alla previsione che nuove iniziative presentino elevati indici di qualita' e si inseriscano correttamente nel territorio, in una visione sia locale che a carattere regionale.

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