lunedì 14 dicembre 2015
Filcams Fisascat Uiltucs pronte a sfidare Coop Centro Italia
mercoledì 11 novembre 2015
PROSEGUE LO STATO DI MOBILITAZIONE DEL COMMERCIO E DELLA GRANDE DISTRIBUZIONE
giovedì 5 novembre 2015
Verso lo sciopero della Grande Distribuzione
Lo sciopero organizzato per i rinnovi dei CCNL di Federdistribuzione, della Distribuzione Cooperativa e di Confesercenti è oramai alle porte. Sabato 7 novembre 2015 i lavoratori e le lavoratrici del settore incroceranno le braccia anche in Umbria chiedendo a gran forza il rinnovo del loro contratto di lavoro oramai scaduto da 22 mesi.
Le segreterie provinciali Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil di Perugia, così come quelle di Terni, da giorni sono impegnate in una massiccia attività di assemblee sindacali che si sono tenute in tutti i negozi della provincia, da nord a sud, da Perugia a Città di Castello, a Spoleto, senza dimenticare piccoli negozi di piccole comunità come possono essere Norcia o Cerbara.
Solo per quello che riguarda il settore della Distribuzione Cooperativa, le assemblee sono state più di 40 e altrettante per la Grande Distribuzione Organizzata.
La partecipazione alle assemblee è stata in alcuni casi massiccia, in una sola tenutasi presso un grande punto vendita di un noto centro commerciale hanno partecipato oltre 100 lavoratori. Anche in altri siti commerciali o singoli punti vendita vi è stata una grande, interessata e movimentata partecipazione.
I lavoratori e le lavoratrici sono veramente arrabbiati, cosa che come è noto non succede spesso in un mondo del lavoro così frastagliato, isolato e poco avvezzo alle cronache ed alle grandi lotte sindacali. Poco avvezzo perché, molto spesso i dipendenti di questo settore operano in negozi con meno di 15 persone, molto più ricattabili dei colleghi delle grandi fabbriche o del settore pubblico, lavoratori che oramai non conoscono più la parola festa, domenica, conciliazione tempi di vita e di lavoro. Lavoratori spesso part time, moltissime donne, con stipendi che si aggirano intorno ai 1000 euro ma più spesso ai 600, con il quale non riescono più a mantenere se stessi e meno che meno una famiglia. Non chiedono molto questi lavoratori, se non il diritto a veder rinnovato il loro contratto con un giusto aumento salariale, non diverso da quello dei loro colleghi di Confcommercio che hanno visto rinnovare il contratto alcuni mesi orsono, senza lasciare sul tavolo delle trattative il minimo dei diritti che al tempo del job’s act ancora conservano. Il diritto alla malattia e quello alle maggiorazioni se si lavora di domenica o nei festivi o in straordinario. Ad oggi dei 4 contratti per le attività commerciali, solo quello di Confcommercio, infatti, è stato rinnovato, così che a parità di lavoro e mansione c’è chi guadagna di più e chi di meno. Questo è il motivo per cui parte del mondo del commercio non sarà chiamato allo sciopero domani. Si rimane ancora più basiti se, a non rinnovare il contratto nazionale sono anche le centrali cooperative, che dell’eticità e dei diritti dei lavoratori dovrebbero farne la loro bandiera.
Allo sciopero del 7 novembre, qualora non si dovessero riaprire i tavoli di contrattazione, seguirà un ulteriore sciopero il 19 dicembre prossimo.
giovedì 15 ottobre 2015
Al via le Assemblee nella Distribuzione e nel Terziario per lo sciopero
mercoledì 14 ottobre 2015
Coop centro italia riassorbe i dipendenti Superconti de "Le Fontane"
venerdì 9 ottobre 2015
DUE GIORNI DI SCIOPERO NELLA DISTRIBUZIONE COOPERATIVA:
La trattativa per il rinnovo del contratto nazionale della distribuzione cooperativa è ferma e Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil Umbria aderiscono allo sciopero nazionale. Due giorni, il 7 novembre e il 19 dicembre, nei quali anche i lavoratori umbri del settore incroceranno le braccia per ribadire l’importanza del rinnovo del contratto. Con gli attivi unitari di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil di questa mattina, che si sono tenuti al Park Hotel di Ponte San Giovanni, prenderanno avvio una serie di assemblee unitarie, che si svolgeranno nei posti di lavoro, per sensibilizzare e per approfondire le difficoltà del mondo della cooperazione e per definire nel dettaglio le modalità dello sciopero.
“Il contratto è scaduto da 22 mesi e le condizioni che vengono poste per il suo rinnovo sono inaccettabili –hanno precisato i segretari Francesco Bartoli e Stefania Cardinali della FilcamsCgil, Valerio Natili e Simona Gola della Fisascat Cisl e Massimiliano Ferrante e Mariolina Luchetti della Uiltucs Uil-. La distribuzione cooperativa, infatti, chiede nei fatti di procedere alla riduzione del valore delle maggiorazioni orarie, come lo straordinario festivo e notturno, e di portare il divisore orario a 168. Questo vorrebbe dire abbassamento del costo orario. E poi –hanno continuato-, un trattamento di integrazione della retribuzione di malattia equivalente, per le brevi malattie, a quelle previste dal contratto nazionale del commercio; la conferma di un orario settimanale a 40 ore con la maturazione graduale dei permessi per i nuovi assunti e la revisione del sistema di classificazione. Scelte, queste, che influiranno negativamente sulla condizione dei lavoratori”.
Una condizione che, dalla testimonianza dei lavoratori, è apparsa già essere variegata. “Capita –hanno raccontato prendendo la parola- che alcuni di noi, pur lavorando “gomito a gomito”, vivano una situazione lavorativa ben diversa sia da un punto di vista contrattuale che di tutele”. E il sindacato, proprio alla luce di quanto testimoniato dalle prime linee, risponde rivolgendosi a tutti i lavoratori, ribadendo l’importanza della rappresentanza sindacale. “Proprio in un momento di forti difficoltà come quello che stiamo attraversando –hanno concluso i segretari- è necessario rimanere uniti per riuscire a riaprire un confronto che permetta di portare avanti la piattaforma. Appunto unitaria”.
Uffici stampa Cgil, Cisl e Uil Umbria
lunedì 5 ottobre 2015
10000 Visualizzazioni
Accordo quadro per Eurochocolate
sabato 3 ottobre 2015
Commercio SCIOPERO FEDERDISTRIBUZIONE
Care amiche e cari amici,
si è svolto, lo scorso 1° ottobre, l’incontro della delegazione trattante plenaria di Filcams, Fisascat e Uiltucs con Federdistribuzione nell’ambito della trattativa per la definizione di un nuovo contratto collettivo nazionale di lavoro a valere nelle aziende ad essa associate. Le parti non si incontravano a tale livello da oltre un anno.
Da parte di Federdistribuzione sono stati reiterati, quale possibile ipotesi di sbocco del negoziato, i temi già sollevati in occasione dell’ultimo incontro in ristretta svoltosi alla metà del passato mese di luglio, senza alcuna aggiunta o integrazione, sebbene fosse già stato chiarito allora dalle Segreterie Nazionali di Filcams, Fisascat e Uiltucs che tale percorso non avrebbe consentito di prevedere una conclusione positiva della trattativa.
Conseguentemente le Organizzazioni Sindacali non hanno potuto fare altro che registrare unitariamente il permanere di distanze incolmabili sul merito del negoziato e dichiarare la rottura del negoziato medesimo, confermando le iniziative di mobilitazione e di lotta decise in occasione della riunione unitaria del 10 settembre, a partire dallo sciopero nazionale per l’intera giornata del 7 novembre 2015 delle lavoratrici e dei lavoratori delle aziende aderenti a Federdistribuzione.
Cordiali saluti.
IL SEGRETARIO NAZIONALE (Ferruccio Fiorot) | IL SEGRETARIO GENERALE (Pierangelo Raineri) |
venerdì 2 ottobre 2015
Proclamazione sciopero Distribuzione Cooperativa
Care amiche e cari amici,
nell'incontro tenutosi a Roma il 30 settembre 2015 tra Filcams, Fisascat e Uiltucs e i rappresentanti delle imprese cooperative per il rinnovo del Contratto Nazionale,~le OO.SS. hanno preso~atto di una distanza tra le parti che non permette~far progredire la~trattativa~verso il~rinnovo del contratto.
Le organizzazioni sindacali hanno avviato~il~negoziato~nella consapevolezza~del difficile contesto sociale ed economico del Paese,~tuttavia~le richieste delle Associazioni Cooperative, volte quasi esclusivamente a ridurre~il costo del lavoro, sono eccessive e~nel loro complesso~inaccettabili.
La~distribuzione cooperativa~chiede nei fatti ~di~procedere alla~riduzione del valore~delle maggiorazioni orarie ( straordinario festivo, notturno ecc), e di portare il divisore orario~a 168.
Le imprese Cooperative pongono, altresì, quali condizioni irrinunciabili per procedere al rinnovo del CCNL, un trattamento di integrazione della retribuzione di malattia equivalente, per le brevi malattie a quelle previste dal CCNL del Terziario/ Confcommercio, la~conferma~di un orario settimanale a~40~ore~settimanali con maturazione graduale dei permessi~per i nuovi assunti~e la revisione (al fine di abbassare i costi) del sistema di classificazione, con il superamento dei livelli intermedi del 4 super e del 3 super.
Per ciò~che concerne le Cooperative minori e il Sud sono stare rappresentate le ragioni per addivenire a nuove norme contrattuali tali da abbassare strutturalmente il costo del lavoro nel primo caso e da contenere il costo del lavoro attraverso deroghe diffuse, comprese quelle di natura salariale, nel secondo caso.
Filcams, Fisascat e Uiltucs hanno considerato inaccettabili le proposte del movimento cooperativo, ~ribadito i contenuti della piattaforma sindacale e reiterato la richiesta di procedere velocemente al rinnovo del CCNL, scaduto ormai da 22 mesi,~riconoscendo l'aumento salariale di 85,00 euro alle lavoratrici ed ai lavoratori del settore, al pari di quanto~è~stato riconosciuto agli addetti del terziario.~
Filcams, Fisascat e Uiltucs dichiarano quindi due intere giornate di sciopero per il giorni~7 novembre e 19 dicembre~2015 a sostegno dell'occupazione stabile,~dei diritti~normativi e~del ~salario~di coloro che lavorano nel settore.
Seguirà~nei prossimi giorni documentazione utile alla organizzazione delle iniziative a sostegno del rinnovo dl CCNL della distribuzione cooperativa.
Fraterni saluti.
IL SEGRETARIO NAZIONALE | Il SEGRETARIO GENERALE |
(Vincenzo Dell’Orefice) | (Pierangelo Raineri) |
mercoledì 30 settembre 2015
Distribuzione Cooperativa salta il tavolo del contratto nazionale
venerdì 25 settembre 2015
Mercatone Uno Incontro con i commissari
mercoledì 23 settembre 2015
Prorogato Il contratto integrativo di Coop Centro Italia
mercoledì 16 settembre 2015
Riparte il confronto per il rinnovo del Contratto Nazionale Distribuzione Cooperativa
martedì 1 settembre 2015
Sopprimi il lavoro e fai un volontario quando il risparmio lo fai sul salario
lunedì 24 agosto 2015
Prestazioni Ente Bilaterale Terziario e Turismo anno 2015
venerdì 31 luglio 2015
Operazione trasparenza
giovedì 30 luglio 2015
Chi va da se pensa a te?
mercoledì 29 luglio 2015
Aggiornamento trattativa rinnovo CCNL distribuzione cooperativa
Le parti datoriali hanno ampiamente presentato lo stato di difficoltà dei consumi dovuto al perdurare della crisi, contesto che mette in difficoltà i bilanci delle imprese cooperative e che obbliga le stesse a rivedere le proprie politiche e i costi sostenuti. In questo ambito è stato presentato il nuovo modello di politiche commerciali di Coop Italia che si pone l'obiettivo principale di diminuire i prezzi a scaffale e non solo attraverso la leva promozionale.
Sulla base di questo le imprese cooperative hanno affrontato il confronto sul rinnovo del contratto nazionale dichiarando per l'ennesima volta la necessità di ridurre le differenze di costo dal contratto applicato dalla concorrenza, specificando che se il contratto a cui fanno riferimento è quello di Confcommercio, il rinnovo dovrà tenere in considerazione quanto avverrà in Federdistribuzione.
Secondo le imprese cooperative si entrerà nel merito della trattativa partendo dalle loro richieste che prevedono: ulteriore intervento sul capitolo delle cooperative minori, intervento sulla retribuzione della malattia così come previsto dal contratto di Confcommercio, conferma delle 40 ore settimanali per i neo assunti, intervento sul sistema di classificazione parificandolo a quello di Confcommercio, riduzione delle maggiorazioni parificandole a quello di Confcommercio, dedicare un apposito capitolo al Mezzogiorno.
Se pur pare non sia presente sul tavolo la volontà delle imprese cooperative di passare al CCNL TDS, così come paventato nei precedenti incontri, le organizzazioni sindacali hanno escluso che possa essere affrontato un rinnovo del contratto della cooperazione nell'ambito delle richieste presentate, che, oltre a non tenere in considerazione la piattaforma rivendicativa sindacale, eliminerebbe di fatto tutte le parti salariali distintive che le parti hanno contrattato negli anni.
Il prossimo incontro sarà programmato nel mese di Settembre, Filcams CGIL, Fisascat CISL e UILTuCS si sono riservate di verificare con le delegazioni la propria posizione considerata l'impossibilità di avviare su queste basi un confronto che possa ritenersi costruttivo.
venerdì 3 luglio 2015
L'assemblea Maran e R&S chiede chiarezza e respinge l'accordo
L’ assemblea dei lavoratori Maran e R&S di Spoleto, tenutasi giovedì 2 luglio congiuntamente alle organizzazioni sindacali della Fisascat Cisl e della Filcams Cgil di Perugia, dopo una attenta analisi della proposta avanzata dalla società, in merito ad un contenimento dei costi del lavoro per un periodo di 6 anni, con lo scopo di mantenere i livelli di competitività nei confronti delle aziende concorrenti che usano in modo massiccio i contratti di collaborazione a progetto, ha deciso di respingere la proposta presentata dall’azienda nelle settimane scorse e di dare mandato alle OO.SS. di mantenere vivo il confronto con l’azienda.
Purtroppo il problema della competitività è una cosa che in parte esiste, visto che il governo ha pensato bene, con le norme sul Job Act, di mantenere i contratti a progetto nei call center.
Ai lavoratori, in primo luogo, preme avere certezze sugli assetti della proprietà e sulle prospettive per il futuro, sapere se la proprietà rimarrà con l’attuale assetto, oppure se esiste una reale concretezza alle voci di trattative di vendita dell’azienda.
Non si possono chiedere ulteriori sacrifici ai lavoratori da una parte e non avere certezze per il futuro dall’altra.
Le Organizzazioni sindacali e i lavoratori, hanno ben presente l’importanza che riveste oggi il posto di lavoro, soprattutto a Spoleto, ma nello stesso tempo non possono sottovalutare che i livelli salariali della stragrande maggioranza dei lavoratori è già stata ridotta per favorire la stabilizzazione .
Per queste motivazioni le Organizzazioni sono disponibili a continuare il confronto con la direzione aziendale per
avere chiarezza e trovare tutte le soluzioni possibili che non penalizzino i lavoratori ulteriormente e che siano di in grado di mantenere competitivo il gruppo Maran.
lunedì 8 giugno 2015
Dal 15 Giugno sospesa l'attività del Mercatone Uno di Magione
mercoledì 27 maggio 2015
MEDIAMARKET, SIGLATO NELLA NOTTE L’ACCORDO SULLA SOLIDARIETA’
A margine dei due accordi le parti hanno inoltre siglato il protocollo sulle relazioni sindacali con l'obiettivo di definire “momenti di stabile interlocuzione” con la specifica caratteristica del “modello partecipativo finalizzato ad affrontare tematiche di comune interesse in maniera costruttiva e trasparente” e volto a “rafforzare la competitività dell’azienda tutelando allo stesso tempo gli interessi dei lavoratori e la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro”. Le relazioni sindacali saranno articolate ai livelli nazionale/aziendale e territoriale ed esamineranno in particolare le prospettive di sviluppo dell’azienda, con particolare riferimento alla omnicanalità dei canali di vendita. Tra le materie demandate ai due livelli, tra le altre, anche quelle dell’organizzazione del lavoro, dei processi di riorganizzazione e ristrutturazione aziendale nonché della responsabilità sociale delle imprese e degli investimenti sull’occupazione.
La Fisascat ha espresso soddisfazione per le intese raggiunte. “Con il ricorso alla solidarietà abbiamo scongiurato i 906 licenziamenti salvaguardano per i prossimi 12 mesi i posti di lavoro in una azienda che ha pesantemente risentito della crisi delle vendite dell’elettronica di consumo anche individuando soluzioni economiche alternative alla riduzione dell'orario di lavoro" ha dichiarato il funzionario nazionale della categoria cislina Elena Maria Vanelli.
“Aver condiviso con una azienda anche un protocollo di relazioni sindacali orientato alla partecipazione dei lavoratori in un momento ancora purtroppo recessivo – ha poi concluso la sindacalista - rappresenta forse il vero punto di svolta in una vertenza che vede coinvolti migliaia di giovani, molti dei quali hanno con convinzione sostenuto il negoziato partecipando attivamente alla fase sindacale di espletamento della procedura”.
martedì 19 maggio 2015
La Fisascat Cisl Umbria è la terza categoria dei lavoratori attivi
Con 3789 iscritti nell’anno 2014 la Fisascat Cisl Umbria si conferma la 3^ categoria tra i lavoratori attivi nella nostra Regione, con un incremento dell’8,37% rispetto all’anno precedente la Federazione Umbra va oltre anche l’incremento percentuale riportato dalla Federazione nazionale, che con 320.578 iscritti ed un incremento del 5,44% diventa la prima Federazione dei lavoratori attivi della Cisl.
La segreteria Regionale della Fisascat Cisl esprime tutta la sua soddisfazione per il risultato raggiunto, frutto del grande impegno quotidiano che delegati, operatori e segretari dedicano all’attività di proselitismo e di rappresentanza nei propri settori.
La scelta di consolidarsi nei territori attraverso la strutturazione di specifici sportelli dedicati alla promozione della Bilateralità, alla diffusione della previdenza complementare ma anche e soprattutto la continua opera di attenzione alle tante criticità che attraversano i settori di competenza hanno di fatto portato a questo risultato.
Nell’ultimo anno sono state tante le vertenze nei settori del Terziario, del Turismo e nei servizi, i tanti cambi di appalto nel settore delle pulizie, del socio assistenziale, ma anche la contrattazione decentrate nel settore degli Studi Professionali hanno permesso alla Federazione Umbra di radicarsi e strutturarsi come interlocutore credibile per i tanti lavoratori sempre più bisognosi di assistenza.
Il 2015 vedrà la Segreteria Regionale sempre più impegnata a consolidare il trend di crescita ma anche e soprattutto dovrà essere l’anno in cui si tenterà di valorizzare il ruolo della contrattazione di secondo livello, che a nostro avviso è ancora troppo indietro nella cultura e nella prassi delle associazioni imprenditoriali che operano nella nostra regione.
Per quanto riguarda il nostro ruolo all’interno della Cisl Umbria ci adopereremo per portare il nostro contributo fattivo in termini di idee e di proposte che avanzeremo all’interno della prossima Assemblea Organizzativa, che non potrà prescindere dalla valorizzazione del ruolo dei delegati e degli operatori che mettono al centro della propria azione la competenza, la professionalità e l’entusiasmo al di fuori di ogni logica politica che non ci appartiene, non ci interessa e soprattutto deve essere definitivamente allontanata dal sindacato, per garantire a questa associazione la credibilità ed il ruolo che le compete.
lunedì 11 maggio 2015
“UNA CORSA CONTRO IL TEMPO PER EVITARE CHE LA CRISI FINANZIARIA DELLA SOCIETA’ PROVOCHI UN’ECATOMBE OCCUPAZIONALE”
L’accordo contempla clausole applicative tendenti a ridurre la discrezionalità dell’impresa, con la programmazione mensile della cassa integrazione e quindicinale degli orari individuali di lavoro; l’intesa garantisce inoltre un minimo di ore di prestazione giornaliera e conferma il regime di flessibilità anche per il personale a contratto part-time. I Commissari straordinari sono impegnati sul doppio fronte dell’espletamento delle formalità connesse alla concessione delle garanzie statali sui finanziamenti delle grandi imprese in stato di insolvenza – primo passo per far fronte al pagamento dei fornitori – e della pubblicazione del bando per la cessione del complesso aziendale, a cui - si auspica - seguiranno le manifestazioni d’interesse degli investitori.
“Con la pubblicazione del bando finalizzato a raccogliere manifestazioni d’interesse si entrerà in una fase inedita ma assai significativa per il futuro delle società interessate dall’AS – ha dichiarato il segretario nazionale della Fisascat Vincenzo Dell’Orefice –. Va dato atto alla terna commissariale di aver impresso all’amministrazione straordinaria una velocità significativa; del resto non vi è un’altra opzione possibile – ha proseguito il sindacalista – se non si procede celermente ad attivare la garanzia statale ed a rifornire nel breve periodo di merce i negozi, la crisi finanziaria che investe Mercatone Uno provocherà un’ecatombe in termini occupazionali ed un ulteriore detrimento in termini di credibilità dell’insegna presso il mercato, aspetti che, verosimilmente, potrebbero influire negativamente anche nelle intenzioni di acquisto dei possibili soggetti interessati a rilevare”.
Per i prossimi giorni sono previste altre occasioni di confronto fra le i sindacati ed i commissari per proseguire il confronto sugli strumenti di sostegno al reddito attivabili per i lavoratori delle imprese controllate che non rientrano nel campo applicativo della Cigs e per gli associati in partecipazione.
giovedì 7 maggio 2015
La Fisascat è la prima categoria dei lavoratori attivi della Cisl
La Fisascat, la federazione sindacale di categoria delle lavoratrici e dei lavoratori del terziario, commercio, turismo e servizi della Cisl, nel 2014 ha registrato, con 320.578 iscritti, un incremento della base associativa del 5,44% rispetto al 2013.
Con 16.537 nuovi tesserati la Fisascat diventa cosi la prima federazione della Cisl per numero dei lavoratori attivi iscritti, superando categorie che storicamente sono state fra le prime categorie degli attivi.
Il dato assume una rilevanza significativa soprattutto rispetto alle difficoltà economiche del paese ed alle crisi aziendali; l’anno appena trascorso è stato uno dei più pesanti per gli addetti dei diversi comparti del terziario privato, coinvolti inesorabilmente dalle numerose procedure di mobilità avviate dalle aziende in difficoltà per effetto della crisi e dello stallo dei consumi.
Nonostante la recessione e le conseguenti ricadute occupazionali, è cresciuto comunque il consenso della base associativa alla Fisascat Cisl. L’aumento degli iscritti è in linea con l’andamento del tesseramento degli ultimi anni, in costante crescita, un risultato raggiunto soprattutto grazie all’impegno delle federazioni territoriali, dei dirigenti, dei quadri e dei rappresentanti sindacali nei luoghi di lavoro, ai quali va il ringraziamento di tutta la segreteria nazionale per il lavoro svolto.
Anche nelle ultime vertenze che coinvolgono migliaia di lavoratrici e lavoratori in tutta Italia, che vedono la federazione nazionale impegnata in prima linea – i 3000 addetti di Mercatone Uno e Auchan sono l’emblema della crisi che ha colpito il terziario - le federazioni territoriali e le rappresentanze sindacali stanno dando prova dell’impegno e della tenacia con cui a livello locale si tenti di limitare al massimo i danni delle procedure di licenziamento collettivo e della mancanza di piani strutturali di rilancio aziendale.
Il tesseramento raggiunge quota 361.632per la F.I.S.T. - la nuova federazione italiana dei sindacati del terziario nata nel 2014 dalla sinergia della Fisascat con la Felsa, la federazione dei lavoratori somministrati, autonomi e atipici della Cisl – che prorpio in queste settimane sta concretizzando il percorso di costituzione delle federazioni regionali di categoria.
Con l’occasione porgiamo i migliori saluti.
mercoledì 6 maggio 2015
MERCATONE UNO: A RISCHIO IL FUTURO DI 40 LAVORATORI
Un consiglio regionale per tenere alta l’attenzione su una realtà commerciale unica a livello regionale. Di Mercatone Uno in Umbria ce ne è uno solo. E in forte crisi. A rischio chiusura. In Umbria potrebbero trovarsi disoccupati 40 lavoratori, oggi in contratto di solidarietà.
Per questo la Fisascat Cisl Umbria ha svolto il suo consiglio regionale all’interno del punto vendita di Magione, questa mattina, alla presenta del segretario nazionale Fisascat Cisl Vincenzo Dell'Orefice e del segretario generale regionale Cisl Umbria Ulderico Sbarra. Ai lavori è intervenuto anche il sindaco di Magione Giacomo Chiodini e l’assessore alle attività produttive Cristina Tufo. L’amministrazione comunale ha manifestatosolidarietà ai lavoratori e forti preoccupazioni per questa realtà commerciale che sembrava “dovesse chiudere, anzi non riaprire definitivamente, già il 26 aprile. E invece –ha puntualizzato Chiodini- grazie al commissariamento è stato possibile acquisire tempo”. In un’ottica di valorizzazione dell’intera area, il sindaco ha ricordato l’impegno delle istituzioni, Regione e Comune, per dare massima priorità alla progettazione e al finanziamento dei lavori di riqualificazione dello svincolo all’uscita del raccordo di Magione, nonché il cablaggio in fibra ottica di quella zona.
“Un’area che non può e non deve essere privata di una realtà così importante”. Ha ribadito il segretario generale regionale FisascatCisl Umbria Valerio Natili, che nel ringraziare l’intervento del sindaco ha sottolineato il necessario coinvolgimento anche delle istituzioni “per riuscire a creare una possibile alternativa concreta, in altri termini un acquirente, per dare continuità lavorativa a questi lavoratori. Professionalità, queste, che sono una ricchezza per il territorio e non devono andare disperse in un mercato del lavoro sempre più disattento alle risorse umane”.
E sulla centralità della persona e sul merito si è soffermato anche l’intervento di Sbarra che ha enucleato “nella produzione e nel lavoro le priorità. Non è possibile che in un momento come questo –ha chiosato- non si pensi a difendere il lavoro esistente e a crearne di nuovo. Solo in questo modo è possibile produrrericchezza che deve essere redistribuita per una questione di giustizia sociale, ma anche per rilanciare i consumi e l’economia più in generale”.
Massima attenzione da parte del segretario nazionale Dell'Orefice che attende l’11 maggio. Quando i sindacati incontreranno i commissari al ministero del Lavoro per sottoscrivere l’intesa di cassa integrazione straordinaria. “Quattromila risultano essere i dipendenti coinvolti in questa vertenza – ha spiegato il segretario- impegnati per M. Business, il braccio operativo commerciale del Gruppo: tremila e duecento addetti ai quali si vanno ad aggiungere il personale delle aziende più piccole. Trecentocinquanta associati in partecipazione sono i più esposti, in quanto non potranno contare sugli ammortizzatori sociali. Figure, anche queste, importanti che operano nel core business e quindi nel reparto del mobile”.
L’auspicio della Fisascat è che si proceda alla riattivazione delle linee di credito da parte della banche per sbloccare una situazione critica anche per i fornitori. E poi, rifornire i magazzini di quelle realtà che sono state interessate da operazioni promozionali, come quella di Magione. La Fisascat Cisl ha continuato, sostenendo a più riprese, che “una realtà commerciale svuotata fa pensare alla chiusura, essendo solo un costo in termini di spese fisse”. Quindi, la Fisascat Cisl chiede un piano che non preveda esclusivamente cessione di alcuni punti vendita, ma nel quale si definisca l’intero perimetro del Mercatone Uno. “Questo perché crediamo – è stato ribadito dalla categoria- che abbandonare i contesti territoriali sia un errore, in quanto impoverirebbe la ricca e complessa realtà di questo Gruppo. L’intera rete dei punti vendita potrebbe, infatti, contribuire al fine della cessione elemento di indubbio interesse. Ciò nella consapevolezza che Mercatone Uno è l’operatore più diffuso nel territorio”.