lunedì 14 dicembre 2015

Filcams Fisascat Uiltucs pronte a sfidare Coop Centro Italia



In merito alla proposta avanzata da Coop Centro Italia, avente ad oggetto un pubblico confronto, nel quale illustrare ai lavoratori le rispettive posizioni in merito alla trattativa sul rinnovo del CCNL, Filcams- Fisascat - Uiltucs sono a dare la loro disponibilità allo svolgimento dello stesso.
Pertanto Vi invitiamo a prendere contatto con le Segreterie Nazionali al fine di concordare le migliori modalità per lo svolgimento del dibattito .
Infatti, essendo l’argomento in discussione di rilevanza nazionale, e non una trattativa di natura aziendale, l’interlocutore  non può che essere  il livello nazionale titolare della trattativa per il rinnovo.
Allo stesso tempo, in virtù delle  relazioni storicamente buone intercorrenti tra le OO.SS. e Coop Centro Italia, con la presente, siamo ad invitarvi a sollecitare le Vostre rappresentanze nazionali ( Lega Coop e Federdistribuzione ) a riprendere il confronto per il rinnovo del CCNL.
Tale gesto, sarebbe da parte Vostra, un atto distintivo che  Filcams-Fisascat-Uiltucs non potrebbero che valutare positivamente e mettere in evidenza nei confronti della Segreteria Nazionale.
In attesa di un positivo riscontro restiamo in attesa di una Vostra presa di posizione finalizzata alla ripresa del confronto.

mercoledì 11 novembre 2015

PROSEGUE LO STATO DI MOBILITAZIONE DEL COMMERCIO E DELLA GRANDE DISTRIBUZIONE



Sciopero del commercio e della grande distribuzione, i sindacati tornano a chiedere il rinnovo del contratto del commercio e della grande distribuzione. Scaduto ormai da 23 mesi. In primo piano l’aggiornamento economico in busta paga, 85 euro in più al mese, e il rispetto di alcuni imprescindibili diritti. Ciò per non essere considerati come semplici pedine in un mercato che persegue, sempre di più, i tempi e le logiche del profitto e della liberalizzazione. 
In sintesi le richieste rinnovate a Federdistribuzione da Fisacat Cisl, Filcams Cgil e Uiltucs Uil Umbria che, nel corso della conferenza stampa che si è tenuta questa mattina, 11 novembre, a Perugia, hanno manifestato soddisfazione per l’adesione allo sciopero di sabato 7 novembre. “Giornata nella quale –hanno precisato Valerio Natili della Fisascat Cisl Umbria, Stefania Cardinali della Filcams Cgil e Maria Ermelinda Luchetti della Uiltucs Uil- nei luoghi più sindacalizzati, come in Ipercoop, l’adesione è stata mediamente del 65/70 per cento, con picchi del 90 per cento. Adesioni che si sono registrate, anche se più contenute, in realtà dove il sindacato inizia a farsi sentire e sono stati dati primi e importanti segnali. Già a partire dalle numerose assemblee che, in quest’ultimo periodo, sono state organizzate in maniera unitaria”.
Tutto ciò in un contesto variegato dove Confcommercio, che rappresenta in prevalenza piccole e medie aziende e l’80 per cento del settore, ha già sottoscritto il rinnovo. “Un rinnovo –hanno spiegato i segretari- che per Federdistribuzione viene considerato insostenibile, proprio a causa della parte economica”. 
A testimoniare alcune situazioni di difficoltà lavorativa e a prendere parte allo sciopero, soprattutto per i meno tutelati e con contratti a tempo determinato, sono stati proprio alcuni dei lavoratori presenti alla conferenza stampa. Un contesto che, a questo punto, si proietta già allo sciopero del 19 dicembre, quando anche in Umbria si terrà una grande manifestazione. 
“Lo sciopero di sabato scorso, 7 novembre –hanno affermato Natili, Cardinali e Luchetti- assieme agli attivi unitari e alle numerose assemblee nei luoghi di lavoro, è stato solo un primo e importante passo. I lavoratori hanno alzato la testa e hanno detto no alla giungla di tutti contro tutti. Hanno voluto ribadire di non voler diventare schiavi di un mercato sempre più esigente e di avere invece dei propri diritti, che devono essere rispettati. I lavoratori – hanno concluso- hanno l’esigenza di conciliare i tempi di lavoro con quelli della famiglia”. Questioni, queste, che assieme alla parte economica torneranno ad animare la piazza sotto le festività natalizie, sempre che non si firmi prima il rinnovo contrattuale. 

giovedì 5 novembre 2015

Verso lo sciopero della Grande Distribuzione


 

Lo sciopero organizzato per i rinnovi dei CCNL di Federdistribuzione, della Distribuzione Cooperativa e di Confesercenti è oramai alle porte. Sabato 7 novembre 2015 i lavoratori e le lavoratrici del settore incroceranno le braccia anche in Umbria chiedendo a gran forza il rinnovo del loro contratto di lavoro oramai scaduto da 22 mesi.

Le segreterie provinciali Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil di Perugia, così come quelle di Terni, da giorni sono impegnate in una massiccia attività di assemblee sindacali che si sono tenute in tutti i negozi della provincia, da nord a sud, da Perugia a Città di Castello, a Spoleto, senza dimenticare piccoli negozi di piccole comuni come possono essere Norcia o Cerbara.

Solo per quello che riguarda il settore della Distribuzione Cooperativa, le assemblee sono state più di 40 e altrettante per la Grande Distribuzione Organizzata.

La partecipazione alle assemblee è stata in alcuni casi massiccia, in una sola tenutasi presso un grande punto vendita di un noto centro commerciale hanno partecipato oltre 100 lavoratori. Anche in altri siti commerciali o singoli punti vendita vi è stata una grande, interessata e movimentata partecipazione.

I lavoratori e le lavoratrici sono veramente arrabbiati, cosa che come è noto non succede spesso in un mondo del lavoro così frastagliato, isolato e poco avvezzo alle cronache ed alle grandi lotte sindacali. Poco avvezzo perché, molto spesso i dipendenti di questo settore operano in negozi con meno di 15 persone, molto più ricattabili dei colleghi delle grandi fabbriche o del settore pubblico, lavoratori che oramai non conoscono più la parola festa, domenica, conciliazione tempi di vita e di lavoro. Lavoratori spesso part time, moltissime donne, con stipendi che si aggirano intorno ai 1000 euro ma più spesso ai 600, con il quale non riescono più a mantenere se stessi e meno che meno una famiglia. Non chiedono molto questi lavoratori, se non il diritto a veder rinnovato il loro contratto con un giusto aumento salariale, non diverso da quello dei loro colleghi di Confcommercio che hanno visto rinnovare il contratto alcuni mesi orsono, senza lasciare sul tavolo delle trattative il minimo dei diritti che al tempo del job’s act ancora conservano. Il diritto alla malattia e quello alle maggiorazioni se si lavora di domenica o nei festivi o in straordinario. Ad oggi dei 4 contratti per le attività commerciali, solo quello di Confcommercio, infatti, è stato rinnovato, così che a parità di lavoro e mansione c’è chi guadagna di più e chi di meno. Questo è il motivo per cui parte del mondo del commercio non sarà chiamato allo sciopero domani. Si rimane ancora più basiti se, a non rinnovare il contratto nazionale sono anche le centrali cooperative, che dell’eticità e dei diritti dei lavoratori dovrebbero farne la loro bandiera.

Allo sciopero del 7 novembre, qualora non si dovessero riaprire i tavoli di contrattazione, seguirà un ulteriore sciopero il 19 dicembre prossimo.

giovedì 15 ottobre 2015

Al via le Assemblee nella Distribuzione e nel Terziario per lo sciopero




45 Assemblee nei principali punti vendita di Coop Centro Italia, Metro, L'abbondanza, Emi, Grancasa per illustrare ai lavoratori i motivi per cui sono state indette 2 giornate di sciopero per chiedere il rinnovo dei contratti nazionali.
In questo lungo ciclo di assemblee verranno contattati oltre 500 lavoratori, ai quali si illustreranno tutte le difficoltà del momento che impediscono il rinnovo del CCNL scaduto da quasi 2 anni e dare loro tutte le informazioni necessarie per comprendere che in questa complicata situazione non è solo il contratto nazionale ad essere messo in discussione ma anche e soprattutto i diritti dei lavoratori.
Proprio per questo le segreterie nazionali hanno indetto per la giornata del 7 NOVEMBRE una prima giornata di sciopero e un'altra per la data del 19 Dicembre.

mercoledì 14 ottobre 2015

Coop centro italia riassorbe i dipendenti Superconti de "Le Fontane"



L’accordo sottoscritto tra Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil con Coop Centro Italia, in merito all’assunzione dei dipendenti Superconti dei punti vendita “Le Fontane” e 12 unità trasferite dal punto vendita di Borgo Rivo al nuovo punto vendita di Coop Centro è indicativo delle difficoltà in cui si trova ad operare giornalmente il sindacato.
A detta delle segreterie In un quadro normativo in cui, è facoltà delle aziende licenziare i lavoratori in esubero ed assumere ex novo con i contributi economici riconosciuti dal Jobs Act, l’azione delle sigle sindacali rappresenta sicuramente un buon risultato.
Con l’accordo sottoscritto i lavoratori che passano da Superconti a Coop Centro Italia perdono l’anzianità di servizio, in quanto nonostante i tentativi fatti per garantire l’anzianità di settore, non è stato possibile ottenere una risposta positiva, nonostante ciò l’azione di Filcams-Fisascat-Uiltucs si è concretizzata nell’evitare un inquadramento inferiore rispetto alle previsioni contrattuali (in quanto possibile nel caso di nuove assunzioni per nuove aperture ) ma soprattutto sono riuscite a riconoscere a questi lavoratori alcune previsioni del contratto integrativo di Coop Centro Italia, in particolare:
1 Ai lavoratori sarà riconosciuto il trattamento economico in caso di brevi trasferte, quando fino ad oggi con Superconti le trasferte erano tutte a carico dei lavoratori.
2 l’applicazione delle previsioni in merito al lavoro Domenicale e Festivo, recependo il riposo nelle giornate super festive e il limite di 17 domeniche lavorabili nell’anno.
Ricordiamo che Superconti nella nostra regione si è sempre caratterizzato per una politica aggressiva in merito alle aperture domenicali, determinando  di fatto un forte peggioramento delle condizioni di vita e familiare dei suoi addetti.
Con questo accordo è indubbio che i lavoratori perderanno una parte della loro retribuzione a seguito dell’azzeramento dell’anzianità, ma è altrettanto vero che ad essi saranno riconosciute condizioni di lavoro che determineranno indubbiamente un miglioramento delle condizioni di vita all’interno del posto di lavoro, ma anche e soprattutto riconoscendo spazi e tempi di riposo assolutamente migliori

venerdì 9 ottobre 2015

DUE GIORNI DI SCIOPERO NELLA DISTRIBUZIONE COOPERATIVA:


La trattativa per il rinnovo del contratto nazionale della distribuzione cooperativa è ferma e Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil Umbria aderiscono allo sciopero nazionale. Due giorni, il 7 novembre e il 19 dicembre, nei quali anche i lavoratori umbri del settore incroceranno le braccia per ribadire l’importanza del rinnovo del contratto. Con gli attivi unitari di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil di questa mattina, che si sono tenuti al Park Hotel di Ponte San Giovanni, prenderanno avvio una serie di assemblee unitarie, che si svolgeranno nei posti di lavoro, per sensibilizzare e per approfondire le difficoltà del mondo della cooperazione e per definire nel dettaglio le modalità dello sciopero.

“Il contratto è scaduto da 22 mesi e le condizioni che vengono poste per il suo rinnovo sono inaccettabili –hanno precisato i segretari Francesco Bartoli e Stefania Cardinali della FilcamsCgil, Valerio Natili e Simona Gola della Fisascat Cisl e Massimiliano Ferrante e Mariolina Luchetti della Uiltucs Uil-. La distribuzione cooperativa, infatti, chiede nei fatti di procedere alla riduzione del valore delle maggiorazioni orarie, come lo straordinario festivo e notturno, e di portare il divisore orario a 168. Questo vorrebbe dire abbassamento del costo orario. E poi –hanno continuato-, un trattamento di integrazione della retribuzione di malattia equivalente, per le brevi malattie, a quelle previste dal contratto nazionale del commercio; la conferma di un orario settimanale a 40 ore con la maturazione graduale dei permessi per i nuovi assunti e la revisione del sistema di classificazione. Scelte, queste, che influiranno negativamente sulla condizione dei lavoratori”. 

Una condizione che, dalla testimonianza dei lavoratori, è apparsa già essere variegata. “Capita –hanno raccontato prendendo la parola- che alcuni di noi, pur lavorando “gomito a gomito”vivano una situazione lavorativa ben diversa sia da un punto di vista contrattuale che di tutele”. E il sindacato, proprio alla luce di quanto testimoniato dalle prime linee, risponde rivolgendosi a tutti i lavoratori, ribadendo l’importanza della rappresentanza sindacale.  “Proprio in un momento di forti difficoltà come quello che stiamo attraversando –hanno concluso i segretari- è necessario rimanere uniti per riuscire a riaprire un confronto che permetta di portare avanti la piattaforma. Appunto unitaria.

Uffici stampa Cgil, Cisl e Uil Umbria


lunedì 5 ottobre 2015

10000 Visualizzazioni


Festeggiamo oggi le 10000 visualizzazioni del Blog dall'inizio dell'anno, tale risultato rappresenta la bontà della nostra scelta nell'utilizzare tale strumento per promuovere le attività che la Fisascat UMBRIA promuove giorno per giorno

Accordo quadro per Eurochocolate

Lunedì 5 Ottobre è stato sottoscritto fra Fisascat Cisl- Filcams Cgil e Uiltucs Uil l'accordo quadro con Gioform srl per l'inquadramento dei lavoratori all'interno dell'evento Eurochocolate.
L'accordo coinvolge oltre 400 lavoratori, per lo più giovani, che svolgeranno la propria attività nei giorni della manifestazione.
L'accordo ricalca per grandi linee quanto già sottoscritto dalle OO.SS per Expo, e si inserisce in un contesto di buone relazioni sindacali finalizzate alla strutturazione di rapporti di lavoro in linea con le previsioni del contratto nazionale.
La Segreteria regionale della Fisascat cisl reputa positivamente tale accordo e si auspica che dalla applicazione dello stesso i lavoratori possano trarre i benefici che scaturiscono dal contratto.


sabato 3 ottobre 2015

Commercio SCIOPERO FEDERDISTRIBUZIONE



Care amiche e cari amici,

si è svolto, lo scorso 1° ottobre, l’incontro della delegazione trattante plenaria di Filcams, Fisascat e Uiltucs con Federdistribuzione nell’ambito della trattativa per la definizione di un nuovo contratto collettivo nazionale di lavoro a valere nelle aziende ad essa associate. Le parti non si incontravano a tale livello da oltre un anno.

Da parte di Federdistribuzione sono stati reiterati, quale possibile ipotesi di sbocco del negoziato, i temi già sollevati in occasione dell’ultimo incontro in ristretta svoltosi alla metà del passato mese di luglio, senza alcuna aggiunta o integrazione, sebbene fosse già stato chiarito allora dalle Segreterie Nazionali di Filcams, Fisascat e Uiltucs che tale percorso non avrebbe consentito di prevedere una conclusione positiva della trattativa.

Conseguentemente le Organizzazioni Sindacali non hanno potuto fare altro che registrare unitariamente il permanere di distanze incolmabili sul merito del negoziato e dichiarare la rottura del negoziato medesimo, confermando le iniziative di mobilitazione e di lotta decise in occasione della riunione unitaria del 10 settembre, a partire dallo sciopero nazionale per l’intera giornata del 7 novembre 2015 delle lavoratrici e dei lavoratori delle aziende aderenti a Federdistribuzione. 

Cordiali saluti.

IL SEGRETARIO NAZIONALE
(Ferruccio Fiorot)
IL SEGRETARIO GENERALE
(Pierangelo Raineri)



venerdì 2 ottobre 2015

Proclamazione sciopero Distribuzione Cooperativa





Care amiche e cari amici,

nell'incontro tenutosi a Roma il 30 settembre 2015 tra Filcams, Fisascat e Uiltucs e i rappresentanti delle imprese cooperative per il rinnovo del Contratto Nazionale,~le OO.SS. hanno preso~atto di una distanza tra le parti che non permette~far progredire la~trattativa~verso il~rinnovo del contratto.

Le organizzazioni sindacali hanno avviato~il~negoziato~nella consapevolezza~del difficile contesto sociale ed economico del Paese,~tuttavia~le richieste delle Associazioni Cooperative, volte quasi esclusivamente a ridurre~il costo del lavoro, sono eccessive e~nel loro complesso~inaccettabili.

La~distribuzione cooperativa~chiede nei fatti ~di~procedere alla~riduzione del valore~delle maggiorazioni orarie ( straordinario festivo, notturno ecc), e di portare il divisore orario~a 168.

Le imprese Cooperative pongono, altresì, quali condizioni irrinunciabili per procedere al rinnovo del CCNL, un trattamento di integrazione della retribuzione di malattia equivalente, per le brevi malattie a quelle previste dal CCNL del Terziario/ Confcommercio, la~conferma~di un orario settimanale a~40~ore~settimanali con maturazione graduale dei permessi~per i nuovi assunti~e la revisione (al fine di abbassare i costi) del sistema di classificazione, con il superamento dei livelli intermedi del 4 super e del 3 super.

Per ciò~che concerne le Cooperative minori e il Sud sono stare rappresentate le ragioni per addivenire a nuove norme contrattuali tali da abbassare strutturalmente il costo del lavoro nel primo caso e da contenere il costo del lavoro attraverso deroghe diffuse, comprese quelle di natura salariale, nel secondo caso.

Filcams, Fisascat e Uiltucs hanno considerato inaccettabili le proposte del movimento cooperativo, ~ribadito i contenuti della piattaforma sindacale e reiterato la richiesta di procedere velocemente al rinnovo del CCNL, scaduto ormai da 22 mesi,~riconoscendo l'aumento salariale di 85,00 euro alle lavoratrici ed ai lavoratori del settore, al pari di quanto~è~stato riconosciuto agli addetti del terziario.~

Filcams, Fisascat e Uiltucs dichiarano quindi due intere giornate di sciopero per il giorni~7 novembre e 19 dicembre~2015 a sostegno dell'occupazione stabile,~dei diritti~normativi e~del ~salario~di coloro che lavorano nel settore.

Seguirà~nei prossimi giorni documentazione utile alla organizzazione delle iniziative a sostegno del rinnovo dl CCNL della distribuzione cooperativa.

Fraterni saluti.



IL SEGRETARIO NAZIONALEIl SEGRETARIO GENERALE
(Vincenzo Dell’Orefice)(Pierangelo Raineri)


mercoledì 30 settembre 2015

Distribuzione Cooperativa salta il tavolo del contratto nazionale



Si è concluso alle 13,30 di oggi, con un nulla di fatto,  il confronto per il rinnovo del CCNL distribuzione cooperativa.
Va detto che le premesse per un confronto finalizzato al rinnovo erano già poche, ma la giornata odierna se possibile le ha definitivamente allontanate.
La parte datoriale ha nuovamente confermato tutte le richieste già avanzate il 23 luglio in merito a:
Ridurre le maggiorazioni per il lavoro straordinario, festivo e domenicale (portandole alla stessa percentuale del contratto del commercio).
Ha ribadito la volontà di disciplinare il trattamento di malattia come nel contratto del Commercio.
Ed ha rincarato la dose chiedendo che i lavoratori assunti con il contratto a 40 ore settimanali ( che valeva per 4 anni per poi tornare a 38 ) dovevano mantenere per sempre questo regime orario.
Nell'incontro è stato ribadito che per il mondo coop le relazioni sindacali sono un valore aggiunto, ma a tali dichiarazioni di principio non è seguito un atteggiamento di volontà al confronto.
A questo punto si aprono inevitabilmente scenari foschi per il rinnovo contrattuale che molto probabilmente sfoceranno nella proclamazione di sciopero per le giornate del 7 Novembre e del 19 Dicembre.
Nei prossimi giorni pubblicheremo il comunicato unitario delle segreterie nazionali e nell'incontro del 9 Ottobre al Park Hotel valuteremo con i delegati il percorso da intraprendere.

venerdì 25 settembre 2015

Mercatone Uno Incontro con i commissari



Si è tenuto oggi ad Imola presso la sede di Mercatone Uno l'incontro la le OO.SS. l'Avvocato Salonia in qualità di Advisor dei Commissari e lo staff che guida attualmente il gruppo in amministrazione straordinaria, tra i quali Checcucci e Soncini.
Nel corso dell'incontro sono state date una serie di comunicazioni inerenti l'attuale andamento del gruppo in relazione ai principali competitori all'interno di un mercato del mobile che continua a risentire della crisi dei consumi.
Attualmente sono attivi 50 punti vendita su tutto il territorio nazionale, che potrebbero arrivare a 55 entro fine anno e nel 2016 a 60.
Resterebbero comunque chiusi ancora 18 dei complessivi 78 p.v., la scelta dei punti vendita da tenere aperti a detta della Direzione aziendale è stata fatta sulla base di criteri oggettivi che garantivano il maggior bacino di utenza del negozio, il fatturato potenziale, l'eventuale presenza di competitor nel giro di 15 minuti e la presenza di altri p.v. Mercatone Uno nelle vicinanze.
Nel corso dell'incontro non sono stati comunicati i nomi dei potenziali punti vendita che riapriranno, oltre a ciò è stato comunicato che sono pervenute 56 manifestazione di interessi a rilevare il gruppo, tra queste ve ne sono alcune che hanno progetto quello di rilevare l'interezza del gruppo, mentre altre solo alcuni negozi, le dichiarazioni, al momento non vincolanti, sono pervenute anche da gruppi esteri.
Si è poi parlato delle modalità di utilizzo della cassa integrazione nei negozi aperti ed è stato comunicato che dal mese di Novembre sarà adottato un nuovo soggetto per l'elaborazione dei cedolini paga al posto di INAZ, che dovrebbe risolvere i problemi degli assegni familiari.
Per quanto concerne le insinuazioni al passivo che dovranno presentare i lavoratori è stato illustrato il ruolo e le competenze dell'UGIP al quale i lavoratori potranno rivolgersi senza alcun costo.
Per quanto riguarda ulteriori elementi che sono stati forniti alle OO.SS., questi verranno illustrati nella prossima assemblea che si terrà a MAGIONE Lunedì 28 ore 10 presso la sede del Comune.

mercoledì 23 settembre 2015

Prorogato Il contratto integrativo di Coop Centro Italia


In data odierna e' stata sottoscritta la proroga del contratto integrativo di coop centro italia per tutto l'anno 2016, contestualmente nell'incontro e' stato definito in senso migliorativo l'accordo sul lavoro domenicale e festivo che le OO.SS e l'azienda avevano siglato nell'anno 2013 che limitava a 17 il numero di domeniche e festivi lavorabili obbligatoriamente.
Pertanto dal 1 gennaio 2016 l'accordo manterrà il n' di 17 domeniche e festivi lavorabili, ma queste giornate sono state definite in numero massimo all'interno di 3 quadrimestri, così come si evince dal testo.
Qualora nel trimestre il lavoratore non venga chiamato a prestare il numero massimo di giornate lavorabili, per il restante periodo annuo egli dovrà lavorare solo le giornate residue dei successivi quadrimestri, in quanto le giornate non lavorate verranno depennate.
Qualora invece per esigenze straordinarie, il lavoratore presti un numero maggiore di giornate festive o domenicali rispetto a quelle previste dal quadrimestre, le giornate in più si sottrarranno a quelle dei successivi quadrimestri.
Inoltre nell'ambito dei diritti di informazioni e' stato comunicato alla delegazione sindacale l'andamento della cooperativa, che per l'anno in corso registra un incremento delle vendite dell' 1,7%, il dato va naturalmente valutato per quello che è, ma in un momento difficile come questo lascia un certo margine di ottimismo.

mercoledì 16 settembre 2015

Riparte il confronto per il rinnovo del Contratto Nazionale Distribuzione Cooperativa



Oggi mercoledì 16 Ottobre si è riunita la delegazione trattante di Fisascat Cisl, Filcams Cgil e Uiltucs Uil in preparazione del prossimo incontro del 30 Settembre per la ripresa della trattativa.
Nell'incontro è stata messa in evidenza la difficoltà della trattativa in virtù delle prese di posizione che la parte datoriale ha illustrato nei precedenti incontri relativi ad una volontà di equiparare il contratto della distribuzione cooperativa a quello del terziario.
In particolare rispetto all'orario di lavoro, al trattamento della malattia ed alla equiparazione dei trattamenti economici per le maggiorazioni del lavoro festivo/ domenicale e straordinario.
Nei vari interventi è emersa una assoluta indisponibilità a procedere su tale strada e qualora nell'incontro del 30 le richieste datoriale non dovessero cambiare, si intraprenderà un percorso di agitazione finalizzato alla proclamazione di 2 scioperi così come previsto nel settore di FEDERDISTRIBUZIONE.
In questa fase, in cui è messo in discussione il ruolo delle parti sociali, della contrattazione e della rappresentanza è necessario agire nel modo più unitario possibile.
Nei prossimi giorni illustreremo le iniziative unitarie che Fisascat/Filcams/Uiltucs porranno in essere in Umbria 

martedì 1 settembre 2015

Sopprimi il lavoro e fai un volontario quando il risparmio lo fai sul salario


Questa è la soluzione innovativa che ha escogitato il Comune di Todi, il bilancio comunale è in difficoltà?i conti non tornano?
Bene, la soluzione è bella e pronta, per un clamoroso risparmio di 12.750 Euro annui il Comune di Todi sopprime posti di lavoro e affida i servizi al “volontariato”
Cosi per l’anno scolastico 2015/2016 il servizio di accompagnamento degli alunni nel tragitto “scuola-casa” non sarà più affidato ad un bando per cooperative sociali, ma verrà assegnato all’associazione di “volontariato” che presenterà il miglior progetto in cui verrà dato un punteggio in base ai volontari impegnati…..
Non si capisce se più volontari si impiegano e più alto sarà il punteggio o viceversa, in quanto il bando (apparentemente scritto in fretta e furia ) non chiarisce in merito, però sembra essere piuttosto chiaro a chi verrà affidato in quanto l’associazione di volontariato ha già comunicato alle ex dipendenti l’ammontare economico che corrisponderà ai volontari….
La decisione lascia quanto mai perplessi e soprattutto determinerà una ulteriore perdita di lavoro nella nostra città, come sindacato restiamo assolutamente sbalorditi di fronte a tale decisione, come sempre assunta in totale solitudine da una Amministrazione rinchiusa nelle sue stanze che della partecipazione e della concertazione con le parti sociali ha deciso di fare a meno da un pezzo.
Nonostante una richiesta di incontro inoltrata da alcuni giorni, ad oggi nessuno ha convocato le sigle sindacali, probabilmente il tutto avverrà dopo mercoledì 2 Settembre, data in cui si scoprirà chi ha presentato il “miglior progetto” e la nostra richiesta di ritiro del bando non potrà più essere accolta.
Per quanto ci riguarda,  intraprenderemo tutte le strade possibili per garantire alle lavoratrici la continuità di un reddito, il versamento dei contributi e tutto ciò che deriva da un rapporto di lavoro, allo stesso tempo ci preoccupiamo per la tipologia di servizio che verrà garantita, in quanto il servizio in oggetto rientra tra quelli di “rilevanza pubblica essenziale” .
Pertanto in attesa di essere convocati, ci auspichiamo che nessuna associazione di “volontariato” si renda complice dell’uccisione del lavoro dipendente.

lunedì 24 agosto 2015

Prestazioni Ente Bilaterale Terziario e Turismo anno 2015

I



Per l'anno 2015 gli Enti Bilaterali del Terziario e del Turismo hanno predisposto le prestazioni elencate nella brochure, pertanto tutti i lavoratori iscritti agli enti a cui vengono applicati i CCNL TERZIARIO/TURISMO che hanno sostenuto spese in favore dei figli per:
Apparecchio Ortodontico
Fondo Istruzione
Fondo borse di studio
Fondo occhiali da vista o lenti ( anche per lavoratori )
Fondo invalidità 
NASCITA DEL FIGLIO
Potranno presentare le relative domande entro il 29 Febbario 2016 presso gli sportelli della Fisascat di:
Perugia
Foligno
Bastia
Spoleto
Todi
Marsciano




venerdì 31 luglio 2015

Operazione trasparenza



La Fisascat Cisl Umbria condividendo quanto avanzato dalla Cisl nazionale, nel documento elaborato per la Conferenza Organizzativa Nazionale Programmatica che si terrà a Riccione dal 16 al 19 Novembre, PUBBLICA LA DICHIARAZIONE DEI REDDITI 2015 DEI DIRIGENTI REGIONALI.
Potrete trovare tali informazioni all'interno del Blog

giovedì 30 luglio 2015

Chi va da se pensa a te?

O
Francamente non riusciamo a comprendere perché la Filcams Cgil abbia deciso di indire una assemblea sindacale in tutta solitudine.
Il 2 Luglio al termine dell'assemblea unitaria avevamo ricevuto da parte dei lavoratori un mandato a mantenere vivo il confronto con l'azienda ed a rivederci tutti insieme per relazionare sugli sviluppi degli eventuali incontri.
Premesso che la trattativa si svolge a livello nazionale, e che le segreterie nazionali di Filcams Cgil e Fisascat Cisl non hanno svolto nessun incontro, 
perché la Filcams Cgil di Perugia ha deciso di intraprendere un percorso diverso da quello concordato con i lavoratori in Assemblea?

perché la Filcams Cgil ha sentito il bisogno di convocare i lavoratori e prospettare loro una situazione di difficoltà che necessita di interventi economici sulle loro retribuzioni?

La Fisascat Cisl Umbria ritiene la scelta della Filcams Cgil alquanto azzardata, in questa fase i lavoratori hanno bisogno di tranquillità e non di allarmismi, pertanto eventuali fughe in avanti sembrano più finalizzate a perseguire un interesse di parte che non la volontà di raggiungiere un interesse collettivo, che per quanto ci riguarda, non può essere altro che quello di auspicarci una solidità aziendale in grado di garantire l'occupazione e il rispetto degli accordi siglati fino ad oggi


La segreteria Fisascat Cisl Umbria

mercoledì 29 luglio 2015

Aggiornamento trattativa rinnovo CCNL distribuzione cooperativa


si è svolto a Roma il giorno 23 Luglio 2015 l'incontro con le associazioni di rappresentanza delle imprese della distribuzione cooperativa per il rinnovo del CCNL di settore.

Le parti datoriali hanno ampiamente presentato lo stato di difficoltà dei consumi dovuto al perdurare della crisi, contesto che mette in difficoltà i bilanci delle imprese cooperative e che obbliga le stesse a rivedere le proprie politiche e i costi sostenuti. In questo ambito è stato presentato il nuovo modello di politiche commerciali di Coop Italia che si pone l'obiettivo principale di diminuire i prezzi a scaffale e non solo attraverso la leva promozionale.

Sulla base di questo le imprese cooperative hanno affrontato il confronto sul rinnovo del contratto nazionale dichiarando per l'ennesima volta la necessità di ridurre le differenze di costo dal contratto applicato dalla concorrenza, specificando che se il contratto a cui fanno riferimento è quello di Confcommercio, il rinnovo dovrà tenere in considerazione quanto avverrà in Federdistribuzione.

Secondo le imprese cooperative si entrerà nel merito della trattativa partendo dalle loro richieste che prevedono: ulteriore intervento sul capitolo delle cooperative minori, intervento sulla retribuzione della malattia così come previsto dal contratto di Confcommercio, conferma delle 40 ore settimanali per i neo assunti, intervento sul sistema di classificazione parificandolo a quello di Confcommercio, riduzione delle maggiorazioni parificandole a quello di Confcommercio, dedicare un apposito capitolo al Mezzogiorno.

Se pur pare non sia presente sul tavolo la volontà delle imprese cooperative di passare al CCNL TDS, così come paventato nei precedenti incontri, le organizzazioni sindacali hanno escluso che possa essere affrontato un rinnovo del contratto della cooperazione nell'ambito delle richieste presentate, che, oltre a non tenere in considerazione la piattaforma rivendicativa sindacale, eliminerebbe di fatto tutte le parti salariali distintive che le parti hanno contrattato negli anni.

Il prossimo incontro sarà programmato nel mese di Settembre, Filcams CGIL, Fisascat CISL e UILTuCS si sono riservate di verificare con le delegazioni la propria posizione considerata l'impossibilità di avviare su queste basi un confronto che possa ritenersi costruttivo. 

venerdì 3 luglio 2015

L'assemblea Maran e R&S chiede chiarezza e respinge l'accordo

L’ assemblea dei lavoratori Maran e R&S di Spoleto, tenutasi giovedì 2 luglio congiuntamente alle organizzazioni sindacali della Fisascat Cisl e della Filcams Cgil di Perugia, dopo una attenta analisi della proposta avanzata dalla società, in merito ad un contenimento dei costi del lavoro per un periodo di 6 annicon lo scopo di mantenere i livelli di competitività nei confronti delle aziende concorrenti che usano in modo massiccio i contratti di collaborazione a progetto, ha deciso di respingere la proposta presentata dall’azienda nelle settimane scorse e di dare mandato alle OO.SS. di mantenere vivo il confronto con l’azienda.

 

Purtroppo il problema della competitività è una cosa che in parte esiste, visto che il governo ha pensato bene, con le norme sul Job Act, di mantenere i contratti a progetto nei call center.

 

Ai lavoratori, in primo luogo, preme avere certezze sugli assetti della proprietà e sulle prospettive per il futuro,  sapere se la proprietà rimarrà con l’attuale assetto,  oppure se esiste una reale concretezza alle voci di trattative di vendita dell’azienda. 

 

Non si possono chiedere ulteriori sacrifici ai lavoratori da una parte e non avere certezze per il futuro dall’altra.

 

Le Organizzazioni sindacali e i lavoratori, hanno ben presente l’importanza che riveste oggi il posto di lavoro, soprattutto a Spoleto, ma nello stesso tempo non possono sottovalutare che i livelli salariali della stragrande maggioranza dei lavoratori è già stata ridotta per favorire la stabilizzazione . 

 

Per queste motivazioni le Organizzazioni sono disponibili a continuare il confronto con la direzione aziendale per

avere chiarezza e trovare tutte le soluzioni possibili che  non penalizzino i lavoratori ulteriormente e che siano di in grado di mantenere competitivo il gruppo Maran.

lunedì 8 giugno 2015

Dal 15 Giugno sospesa l'attività del Mercatone Uno di Magione



In data 05/06/2015 i Commissari straordinari di Mercatone Uno in amministrazione straordinaria, hanno comunicato l'elenco dei 28 punti vendita che, a partire dal 15 Giugno, saranno temporaneamente sospesi, con conseguente Cassa Integrazione Straordinaria per zero ore per tutto il personale dipendente.
Purtroppo il punto vendita di Magione rientra tra quelli che subiranno tale sospensione e per i 40 addetti si prospettano tempi duri.
I Commissari straordinari Stefano Coen, Ermanno Sgaravato e Vincenzo Tassinari,nel  procedere a chiudere ben 28 dei 78 negozi della rete vendita, comunicano che bisognerà attendere la fine del mese di giugno - termine ultimo previsto dal bando pubblicato il 15 maggio scorso sui maggiori quotidiani italiani per manifestare l’interesse a rilevare il complesso aziendale - per sapere se ciò che resta della nota catena di distribuzione dei mobili e complementi di arredo abbia ancora una prospettiva. Per la Fisascat Cisl Umbria il breve lasso temporale a disposizione dovrebbe essere utilizzato per interloquire con il Comune di Magione e la Regione Umbria che da subito hanno manifestato solidarietà alle lavoratrici ed ai lavoratori di Mercatone Uno.
Purtroppo il contesto politico post elettorale non ci aiuta in questa corsa contro il tempo, nonostante ciò chiederemo, unitamente al Sindaco di Magione, di essere ricevuti dall'assessore competente per analizzare la situazione nel dettaglio.
 Così come richiesto ai Commissari straordinari in occasione dell’incontro presso il ministero dello Sviluppo Economico– ha dichiarato il segretario Regionale della Fisascat Cisl Umbria Valerio Natili– chiederemo di verificare se per il Punto Vendita di Magione ci siano a livello territoriale operatori commerciali disponibili a subentrare nella gestione.
“Questa opzione – ha spiegato Natili- consentirebbe di garantire la salvaguardia dei posti di lavoro e non pregiudicherebbe il più vasto programma di cessione del complesso aziendale e delle attività del Gruppo in amministrazione straordinaria”. “In particolare guardiamo con una certa dose di scetticismo alla prospettata possibilità che un negozio chiuso entro il 15 giugno possa essere riaperto prima della fine dell’anno in corso, – ha incalzato il sindacalista – in quanto una saracinesca abbassata, solitamente, allontana la clientela e rende molto complicato recuperare nell’immaginario del consumatore quell’idea di stabilità e di affidabilità che un’insegna dovrebbe ispirare e che molto influenza le scelte di acquisto soprattutto di beni, come quelli trattati da Mercatone Uno, che potrebbero necessitare, banalmente, di assistenza post vendita”. Confidiamo sul fatto che i Commissari, tre personalità di esperienza e di professionalità indiscutibili, approfondiranno la nostra richiesta e sapranno effettuare le scelte più rispondenti e funzionali al raggiungimento del fondamentale e duplice obiettivo della salvaguardia del Gruppo dichiarato insolvente da un lato e del personale dipendente in esso operante dall’altro, segnando anche una netta ed apprezzabile discontinuità in termini manageriali con un recente passato del quale nessuno ha nostalgia”.

mercoledì 27 maggio 2015

MEDIAMARKET, SIGLATO NELLA NOTTE L’ACCORDO SULLA SOLIDARIETA’


Roma, 27 maggio 2015 – Solidarietà, partecipazione e omnicanalità sono le parole chiave degli accordi siglati nella notte scorsa tra i sindacati di categoria Fisascat Cisl, Filcams Cgil Uiltucs e l’azienda Mediamarket - che opera in tutta Italia con le insegne MediaWorld, Saturn e MediaWorld Compra On Line - che di fatto sanciscono la chiusura della procedura di licenziamento collettivo avviata dalla catena di elettronica di consumo per 906 dipendenti della rete vendita e dei 7 negozi di Roma, Milano, Genova, Settimo Milanese, Brescia, Nola, Napoli e Beinasco, che chiuderanno i battenti entro l’estate.
La riduzione dell’orario di lavoro – del 18% in media nazionale con punte del 40% in Campania e in Liguria – interesserà per dodici mesi, con decorrenza dal 1° luglio 2015 e fino al 30 giugno 2016, 4.830 lavoratori che rappresentano circa il 75% della forza lavoro complessiva. Indistintamente dalla tipologia del rapporto di lavoro – full time o part time – la solidarietà si realizzerà con moduli orari standard di 4 ore, fermo restando le esigenze strutturali di una maggiore prestazione lavorativa in determinati periodi dell’anno che andranno a ridurre proporzionalmente la percentuale di riduzione oraria di filiale. In aggiunta al contratto di solidarietà le parti hanno anche individuato lo strumento della mobilità volontaria con l’esclusivo criterio della non opposizione e con un incentivo economico all’esodo - commisurato alla retribuzione lorda del mese di maggio 2015 - fino a 14, 11, 7 e mensilità. L’azienda riconoscerà un importo aggiuntivo a titolo di una tantum di 1.000 euro per coloro che manifesteranno la disponibilità al trasferimento entro il 30 settembre 2015.
A margine dei due accordi le parti hanno inoltre siglato il protocollo sulle relazioni sindacali con l'obiettivo di definire “momenti di stabile interlocuzione” con la specifica caratteristica del “modello partecipativo finalizzato ad affrontare tematiche di comune interesse in maniera costruttiva e trasparente” e volto a “rafforzare la competitività dell’azienda tutelando allo stesso tempo gli interessi dei lavoratori e la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro”. Le relazioni sindacali saranno articolate ai livelli nazionale/aziendale e territoriale ed esamineranno in particolare le prospettive di sviluppo dell’azienda, con particolare riferimento alla omnicanalità dei canali di vendita. Tra le materie demandate ai due livelli, tra le altre, anche quelle dell’organizzazione del lavoro, dei processi di riorganizzazione e ristrutturazione aziendale nonché della responsabilità sociale delle imprese e degli investimenti sull’occupazione.
La Fisascat ha espresso soddisfazione per le intese raggiunte. “Con il ricorso alla solidarietà abbiamo scongiurato i 906 licenziamenti salvaguardano per i prossimi 12 mesi i posti di lavoro in una azienda che ha pesantemente risentito della crisi delle vendite dell’elettronica di consumo anche individuando soluzioni economiche alternative alla riduzione dell'orario di lavoro" ha dichiarato il funzionario nazionale della categoria cislina Elena Maria Vanelli. 
“Aver condiviso con una azienda anche un protocollo di relazioni sindacali orientato alla partecipazione dei lavoratori in un momento ancora purtroppo recessivo – ha poi concluso la sindacalista - rappresenta forse il vero punto di svolta in una vertenza che vede coinvolti migliaia di giovani, molti dei quali hanno con convinzione sostenuto il negoziato partecipando attivamente alla fase sindacale di espletamento della procedura”.


martedì 19 maggio 2015

La Fisascat Cisl Umbria è la terza categoria dei lavoratori attivi



Con 3789 iscritti nell’anno 2014 la Fisascat Cisl Umbria si conferma la 3^ categoria tra i lavoratori attivi nella nostra Regione, con un incremento dell’8,37% rispetto all’anno precedente la Federazione Umbra va oltre anche l’incremento percentuale riportato dalla Federazione nazionale, che con 320.578 iscritti ed un incremento del 5,44% diventa la prima Federazione dei lavoratori attivi della Cisl.

La segreteria Regionale della Fisascat Cisl esprime tutta la sua soddisfazione per il risultato raggiunto, frutto del grande impegno quotidiano che delegati, operatori e segretari dedicano all’attività di proselitismo e di rappresentanza nei propri settori.

La scelta di consolidarsi nei territori attraverso la strutturazione di specifici sportelli dedicati alla promozione della Bilateralità, alla diffusione della previdenza complementare ma anche e soprattutto la continua opera di attenzione alle tante criticità che attraversano i settori di competenza hanno di fatto portato a questo risultato.

Nell’ultimo anno sono state tante le vertenze nei settori del Terziario, del Turismo e nei servizi, i tanti cambi di appalto nel settore delle pulizie, del socio assistenziale, ma anche la contrattazione decentrate nel settore degli Studi Professionali hanno permesso alla Federazione Umbra di radicarsi e strutturarsi come interlocutore credibile per i tanti lavoratori sempre più bisognosi di assistenza.

Il 2015 vedrà la Segreteria Regionale sempre più impegnata  a consolidare il trend di crescita ma anche e soprattutto dovrà essere l’anno in cui si tenterà di valorizzare il ruolo della contrattazione di secondo livello, che a nostro avviso è ancora troppo indietro nella cultura e nella prassi delle associazioni imprenditoriali che operano nella nostra regione.

Per quanto riguarda il nostro ruolo all’interno della Cisl Umbria ci adopereremo per portare il nostro contributo fattivo in termini di idee e di proposte che avanzeremo all’interno della prossima Assemblea Organizzativa, che non potrà prescindere dalla valorizzazione del ruolo dei delegati e degli operatori  che mettono  al centro della propria azione la competenza, la professionalità e l’entusiasmo al di fuori di ogni logica politica che non ci appartiene, non ci interessa e soprattutto deve essere definitivamente allontanata dal sindacato, per garantire a questa associazione la credibilità ed il ruolo che le compete.

lunedì 11 maggio 2015

“UNA CORSA CONTRO IL TEMPO PER EVITARE CHE LA CRISI FINANZIARIA DELLA SOCIETA’ PROVOCHI UN’ECATOMBE OCCUPAZIONALE”

Roma, 11 maggio 2015  Giornata campale quella di oggi per la complessa vertenza del Gruppo Mercatone Uno, il noto marchio della vendita di mobili e complementi d’arredo dal 7 aprile in amministrazione straordinaria: al ministero del Lavoro e delle Politiche sociali i sindacati di categoria Fisascat Filcams Uiltucs ed i Commissari straordinari hanno infatti siglato un accordo sull’accesso alla cassa integrazione straordinaria che con decorrenza dal 7 aprile 2015 riguarderà 3.071 lavoratori dei 79 negozi della rete vendita. L’Inps, considerata l’impossibilità del Gruppo di anticipare l’erogazione dell’ammortizzatore sociale, per l’intera durata dell’amministrazione straordinaria provvederà direttamente al pagamento della Cigs.
L’accordo contempla clausole applicative tendenti a ridurre la discrezionalità dell’impresa, con la programmazione mensile della cassa integrazione e quindicinale degli orari individuali di lavoro; l’intesa garantisce inoltre un minimo di ore di prestazione giornaliera e conferma il regime di flessibilità anche per il personale a contratto part-time. I Commissari straordinari sono impegnati sul doppio fronte dell’espletamento delle formalità connesse alla concessione delle garanzie statali sui finanziamenti delle grandi imprese in stato di insolvenza – primo passo per far fronte al pagamento dei fornitori – e della pubblicazione del bando per la cessione del complesso aziendale, a cui - si auspica - seguiranno le manifestazioni d’interesse degli investitori.
“Con la pubblicazione del bando finalizzato a raccogliere manifestazioni d’interesse si entrerà in una fase inedita ma assai significativa per il futuro delle società interessate dall’AS – ha dichiarato il segretario nazionale della Fisascat Vincenzo Dell’Orefice –. Va dato atto alla terna commissariale di aver impresso all’amministrazione straordinaria una velocità significativa; del resto non vi è un’altra opzione possibile – ha proseguito il sindacalista – se non si procede celermente ad attivare la garanzia statale ed a rifornire nel breve periodo di merce i negozi, la crisi finanziaria che investe Mercatone Uno provocherà un’ecatombe in termini occupazionali ed un ulteriore detrimento in termini di credibilità dell’insegna presso il mercato, aspetti che, verosimilmente, potrebbero influire negativamente anche nelle intenzioni di acquisto dei possibili soggetti interessati a rilevare”. 
Per i prossimi giorni sono previste altre occasioni di confronto fra le i sindacati ed i commissari per proseguire il confronto sugli strumenti di sostegno al reddito attivabili per i lavoratori delle imprese controllate che non rientrano nel campo applicativo della Cigs e per gli associati in partecipazione.

giovedì 7 maggio 2015

La Fisascat è la prima categoria dei lavoratori attivi della Cisl

vi informiamo che nel corso dell'ultimo comitato esecutivo Cisl del 4 maggio 2015 la segreteria organizzativa confederale ha ufficializzato la chiusura dei dati del tesseramento 2014 di tutte le categorie della Cisl.

La Fisascat, la federazione sindacale di categoria delle lavoratrici e dei lavoratori del terziario, commercio, turismo e servizi della Cisl, nel 2014 ha registrato, con 320.578 iscritti, un incremento della base associativa del 5,44% rispetto al 2013. 

Con 16.537 nuovi tesserati la Fisascat diventa cosi la prima federazione della Cisl per numero dei lavoratori attivi iscritti, superando categorie che storicamente sono state fra le prime categorie degli attivi.

Il dato assume una rilevanza significativa soprattutto rispetto alle difficoltà economiche del paese ed alle crisi aziendali; l’anno appena trascorso è stato uno dei più pesanti per gli addetti dei diversi comparti del terziario privato, coinvolti inesorabilmente dalle numerose procedure di mobilità avviate dalle aziende in difficoltà per effetto della crisi e dello stallo dei consumi. 

Nonostante la recessione e le conseguenti ricadute occupazionali, è cresciuto comunque il consenso della base associativa alla Fisascat Cisl. L’aumento degli iscritti è in linea con l’andamento del tesseramento degli ultimi anni, in costante crescita, un risultato raggiunto soprattutto grazie all’impegno delle federazioni territoriali, dei dirigenti, dei quadri e dei rappresentanti sindacali nei luoghi di lavoro, ai quali va il ringraziamento di tutta la segreteria nazionale per il lavoro svolto.

Anche nelle ultime vertenze che coinvolgono migliaia di lavoratrici e lavoratori in tutta Italia, che vedono la federazione nazionale impegnata in prima linea – i 3000 addetti di Mercatone Uno e Auchan sono l’emblema della crisi che ha colpito il terziario - le federazioni territoriali e le rappresentanze sindacali stanno dando prova dell’impegno e della tenacia con cui a livello locale si tenti di limitare al massimo i danni delle procedure di licenziamento collettivo e della mancanza di piani strutturali di rilancio aziendale.

Il tesseramento raggiunge quota 
361.632per la F.I.S.T. - la nuova federazione italiana dei sindacati del terziario nata nel 2014 dalla sinergia della Fisascat con la Felsa, la federazione dei lavoratori somministrati, autonomi e atipici della Cisl – che prorpio in queste settimane sta concretizzando il percorso di costituzione delle federazioni regionali di categoria. 

Con l’occasione porgiamo i migliori saluti.

mercoledì 6 maggio 2015

MERCATONE UNO: A RISCHIO IL FUTURO DI 40 LAVORATORI

Un consiglio regionale per tenere alta l’attenzione su una realtà commerciale unica a livello regionale. Di Mercatone Uno in Umbria ce ne è uno solo. E in forte crisi. A rischio chiusura. In Umbria potrebbero trovarsi disoccupati 40 lavoratori, oggi in contratto di solidarietà.

Per questo la Fisascat Cisl Umbria ha svolto il suo consiglio regionale all’interno del punto vendita di Magione, questa mattina, alla presenta del segretario nazionale Fisascat Cisl Vincenzo Dell'Orefice e del segretario generale regionale Cisl Umbria Ulderico Sbarra. Ai lavori è intervenuto anche il sindaco di Magione Giacomo Chiodini e l’assessore alle attività produttive Cristina Tufo. L’amministrazione comunale ha manifestatosolidarietà ai lavoratori e forti preoccupazioni per questa realtà commerciale che sembrava “dovesse chiudere, anzi non riaprire definitivamente, già il 26 aprile. E invece –ha puntualizzato Chiodini- grazie al commissariamento è stato possibile acquisire tempo”. In un’ottica di valorizzazione dell’intera area, il sindaco ha ricordato l’impegno delle istituzioni, Regione e Comune, per dare massima priorità alla progettazione e al finanziamento dei lavori di riqualificazione dello svincolo all’uscita del raccordo di Magione, nonché il cablaggio in fibra ottica di quella zona.

“Un’area che non può e non deve essere privata di una realtà così importante”. Ha ribadito il segretario generale regionale FisascatCisl Umbria Valerio Natili, che nel ringraziare l’intervento del sindaco ha sottolineato il necessario coinvolgimento anche delle istituzioni “per riuscire a creare una possibile alternativa concreta, in altri termini un acquirente, per dare continuità lavorativa a questi lavoratori. Professionalità, queste, che sono una ricchezza per il territorio e non devono andare disperse in un mercato del lavoro sempre più disattento alle risorse umane”.

E sulla centralità della persona e sul merito si è soffermato anche l’intervento di Sbarra che ha enucleato “nella produzione e nel lavoro le priorità. Non è possibile che in un momento come questo –ha chiosato- non si pensi a difendere il lavoro esistente e a crearne di nuovo. Solo in questo modo è possibile produrrericchezza che deve essere redistribuita per una questione di giustizia sociale, ma anche per rilanciare i consumi e l’economia più in generale”.

Massima attenzione da parte del segretario nazionale Dell'Orefice che attende l’11 maggio. Quando i sindacati incontreranno i commissari al ministero del Lavoro per sottoscrivere l’intesa di cassa integrazione straordinaria. “Quattromila risultano essere i dipendenti coinvolti in questa vertenza – ha spiegato il segretario- impegnati per M. Business, il braccio operativo commerciale del Gruppo: tremila e duecento addetti ai quali si vanno ad aggiungere il personale delle aziende più piccole. Trecentocinquanta associati in partecipazione sono i più esposti, in quanto non potranno contare sugli ammortizzatori sociali. Figure, anche queste, importanti che operano nel core business e quindi nel reparto del mobile”. 

L’auspicio della Fisascat è che si proceda alla riattivazione delle linee di credito da parte della banche per sbloccare una situazione critica anche per i fornitori. E poi, rifornire i magazzini di quelle realtà che sono state interessate da operazioni promozionali, come quella di Magione. La Fisascat Cisl ha continuato, sostenendo a più riprese, che “una realtà commerciale svuotata fa pensare alla chiusura, essendo solo un costo in termini di spese fisse”. Quindi, la Fisascat Cisl chiede un piano che non preveda esclusivamente cessione di alcuni punti vendita, ma nel quale si definisca l’intero perimetro del Mercatone Uno. “Questo perché crediamo – è stato ribadito dalla categoria- che abbandonare i contesti territoriali sia un errore, in quanto impoverirebbe la ricca e complessa realtà di questo Gruppo. L’intera rete dei punti vendita potrebbe, infatti, contribuire al fine della cessione elemento di indubbio interesse. Ciò nella consapevolezza che Mercatone Uno è l’operatore più diffuso nel territorio”.