martedì 29 aprile 2014

Un Flop Annunciato



L'indizione dello sciopero per il 25 Aprile ed il 1' Maggio da parte di Filcams Cgil e' stato,come era facile prevedere,un clamoroso FLOP.
Quando la segreteria FILCAMS ci ha proposto di condividere lo sciopero abbiamo tentato in tutti i modi di far capire l'errore strategico ( sul piano politico )di tale mossa ed abbiamo tentato in tutti i modi di condividere iniziative unitarie per evidenziare il fallimento del Decreto Monti e della liberalizzazione delle aperture degli esercizi commerciali, ma SENZA INDIRE LO SCIOPERO.
Non siamo di certo felici di questo Flop ma allo stesso tempo facciamo presente che non siamo più disponibili a condividere iniziative più di natura ideologica che non di natura esclusivamente sindacale.
Tutti noi sappiamo quanto sia difficile nel settore del commercio chiamare i lavoratori ad azioni di lotta e tanti anni di queste difficoltà dovrebbero servire da insegnamento per non dare sponda alle controparti e strumentalizzare a proprio uso e consumo il poco peso che il sindacato ha in questo settore.
Noi siamo fermamente convinti che il ruolo ed il peso del sindacato nel settore del TERZIARIO e' in questi ultimi anni fortemente aumentato, anche grazie al ruolo della Bilateralità e della contrattazione, strumenti che la FISASCAT CISL ritiene essere i più idonei al fine di tutelare gli addetti del settore.
Per il resto ci dovrebbe essere la politica, che una volta approvata una legge assurda dovrebbe essere in grado di prenderne atto e tirare le dovute conseguenze.
Per cui ribadiamo l'invito a PD-NCD-SCELTA CIVICA E FORZA ITALIA  ad abolire la RIFORMA MONTI SULLE LIBERALIZZAZIONI.

mercoledì 23 aprile 2014

RISPETTO PER I LAVORATORI DEL COMMERCIO NEI GIORNI DI FESTA SOLUZIONE PER VIA CONTRATTUALE



Fronte sindacale compatto per il rispetto della giornata di Festa per le lavoratrici ed i lavoratori del commercio. La Cisl e la Fisascat Cisl Umbria, categoria del commercio, scendono ancora una volta in campo per ribadire la ferma contrarietà al sistema deregolamentato delle aperture commerciali derivanti dall'applicazione della normativa sulle Liberalizzazioni che non avrebbe sortito alcun effetto sulla ripresa economica del Bel Paese.
"Dopo oltre due anni di liberalizzazioni degli orari e delle aperture domenicali e festive previste dal decreto "Salva Italia" gli effetti reali e riscontrabili sono completamente negativi. Le liberalizzazioni - sottolinea il segretario generale regionale Fisascat Cisl Umbria Valerio Natili- non hanno portato nessun aumento dell'occupazione, nessun aumento dei consumi ma hanno peggiorato le condizioni di lavoro, impattando sulla vita delle lavoratrici e dei lavoratori. 
Purtroppo –continua l’analisi del segretario- assistiamo sempre più spesso ad una progressiva deregulation del lavoro dove gli interessi commerciali sembrano prevalere sui diritti dei lavoratori sempre più esposti ad orari di lavoro estenuanti".

Natili ribadisce l'urgenza e la necessità di ripristinare l'applicazione del Titolo V della Costituzione che assegna alle Regioni ed alla disciplina locale la titolarità piena della legislazione e della regolamentazione del commercio "dal quale far derivare una nuova fase di confronto che garantisca equilibrio e condivisione dei provvedimenti e l'applicazione della contrattazione collettiva in materia".
A pensare che in una situazione di crisi del nostro paese, di crisi dei consumi -in cui molte famiglie e lavoratori vivono sempre più un forte disagio- anche la Cisl, oltre la Fisascat, crede che sia fuorviante quanto inopportuno porre al centro la scelta di mantenere i negozi aperti nelle festività pasquali, il 25 Aprile e il 1 Maggio. “Anche se – spiega Natili- è inopportuno invitare i lavoratori a scioperare nelle due giornate festive.Sarebbe ora che i partiti di Governo ( che sono gli stessi che hanno approvato 18 mesi fa il Decreto Monti sulle liberalizzazioni) prendano atto del fallimento del provvedimento e si adoperino per approvare le proposte di legge depositate alle camere, in favore delle quali abbiamo raccolto tanto firme. Noi ribadiamo la bontà delle previsioni del CCNL e degli accordi aziendali in tali materie, ma è chiaro che quello che serve è un provvedimento di legge e per sollecitare lo stesso non c’è bisogno di chiamare i lavoratori ad azioni di forza che raramente hanno sortito l’effetto auspicato.

E’ quindi il segretario generale regionale Cisl Umbria Ulderico Sbarra a sottolineare che “la questione delle aperture nei giorni festivi è un tema serio per cui il sindacato si è battuto dal primo momento, richiamando la necessità di governarlo per via contrattuale in ogni territorio”. Per Sbarra la soluzione per via contrattuale tra le parti, rimane quella più efficiente “perché in questo modo si assumono le responsabilità degli accordi, si ragiona nel merito e si evita divisioni ideologiche. La questione in sé peraltro richiama non solo il tema del lavoro, ma della sua qualità e solidità della memoria: quando si parla di importanti feste religiose o simboliche, come il Primo Maggio e il 25 aprile, si investe la nostra storia ma anche la tradizione,valorizzando la normativa del lavoro, il dettato costituzionale e il valore della famiglia e della comunità”.

Livia Di Schino

Ufficio stampa Cisl Umbria

 


mercoledì 16 aprile 2014

Aperture selvagge e liberalizzazioni Il contratto nazionale e gli accordi aziendali a tutela dei lavoratori



A diciotto mesi dal Decreto Monti che ha liberalizzato gli orari di apertura degli esercizi commerciali, gli unici strumenti a tutela degli addetti del settore restano le previsioni del CCNL e gli accordi siglati con le aziende della Grande Distribuzione.

Il provvedimento che nelle intenzioni del governo avrebbe dovuto rilanciare il settore non ha dato i risultati sperati ed ha avuto ripercussioni negative sui tempi di vita dei lavoratori del settore

Così come abbiamo sempre sostenuto non e' attraverso una liberalizzazione non contrattata con il sindacato delle aperture  che si risollevano le sorti del commercio, quello che serve e' una politica in grado di rilanciare la ripresa economica e la ripresa dei consumi.

La FISASCAT Umbria ribadisce la necessità di modificare l'attuale legge e rivolge alle forze politiche un accorato appello affinché si rendano conto dei risultati fallimentari realizzati dal Decreto Monti, 

La FISASCAT UMBRIA rivendica la bontà delle previsioni del Contratto Nazionale e la validità degli accordi finora siglati per limitare le aperture indisciplinate.

La FISASCAT UMBRIA si auspica che in questo difficile momento di rinnovo contrattuale tutte le sigle sindacali si impegnino a difesa del Contratto Nazionale e degli accordi Aziendali