venerdì 31 luglio 2015

Operazione trasparenza



La Fisascat Cisl Umbria condividendo quanto avanzato dalla Cisl nazionale, nel documento elaborato per la Conferenza Organizzativa Nazionale Programmatica che si terrà a Riccione dal 16 al 19 Novembre, PUBBLICA LA DICHIARAZIONE DEI REDDITI 2015 DEI DIRIGENTI REGIONALI.
Potrete trovare tali informazioni all'interno del Blog

giovedì 30 luglio 2015

Chi va da se pensa a te?

O
Francamente non riusciamo a comprendere perché la Filcams Cgil abbia deciso di indire una assemblea sindacale in tutta solitudine.
Il 2 Luglio al termine dell'assemblea unitaria avevamo ricevuto da parte dei lavoratori un mandato a mantenere vivo il confronto con l'azienda ed a rivederci tutti insieme per relazionare sugli sviluppi degli eventuali incontri.
Premesso che la trattativa si svolge a livello nazionale, e che le segreterie nazionali di Filcams Cgil e Fisascat Cisl non hanno svolto nessun incontro, 
perché la Filcams Cgil di Perugia ha deciso di intraprendere un percorso diverso da quello concordato con i lavoratori in Assemblea?

perché la Filcams Cgil ha sentito il bisogno di convocare i lavoratori e prospettare loro una situazione di difficoltà che necessita di interventi economici sulle loro retribuzioni?

La Fisascat Cisl Umbria ritiene la scelta della Filcams Cgil alquanto azzardata, in questa fase i lavoratori hanno bisogno di tranquillità e non di allarmismi, pertanto eventuali fughe in avanti sembrano più finalizzate a perseguire un interesse di parte che non la volontà di raggiungiere un interesse collettivo, che per quanto ci riguarda, non può essere altro che quello di auspicarci una solidità aziendale in grado di garantire l'occupazione e il rispetto degli accordi siglati fino ad oggi


La segreteria Fisascat Cisl Umbria

mercoledì 29 luglio 2015

Aggiornamento trattativa rinnovo CCNL distribuzione cooperativa


si è svolto a Roma il giorno 23 Luglio 2015 l'incontro con le associazioni di rappresentanza delle imprese della distribuzione cooperativa per il rinnovo del CCNL di settore.

Le parti datoriali hanno ampiamente presentato lo stato di difficoltà dei consumi dovuto al perdurare della crisi, contesto che mette in difficoltà i bilanci delle imprese cooperative e che obbliga le stesse a rivedere le proprie politiche e i costi sostenuti. In questo ambito è stato presentato il nuovo modello di politiche commerciali di Coop Italia che si pone l'obiettivo principale di diminuire i prezzi a scaffale e non solo attraverso la leva promozionale.

Sulla base di questo le imprese cooperative hanno affrontato il confronto sul rinnovo del contratto nazionale dichiarando per l'ennesima volta la necessità di ridurre le differenze di costo dal contratto applicato dalla concorrenza, specificando che se il contratto a cui fanno riferimento è quello di Confcommercio, il rinnovo dovrà tenere in considerazione quanto avverrà in Federdistribuzione.

Secondo le imprese cooperative si entrerà nel merito della trattativa partendo dalle loro richieste che prevedono: ulteriore intervento sul capitolo delle cooperative minori, intervento sulla retribuzione della malattia così come previsto dal contratto di Confcommercio, conferma delle 40 ore settimanali per i neo assunti, intervento sul sistema di classificazione parificandolo a quello di Confcommercio, riduzione delle maggiorazioni parificandole a quello di Confcommercio, dedicare un apposito capitolo al Mezzogiorno.

Se pur pare non sia presente sul tavolo la volontà delle imprese cooperative di passare al CCNL TDS, così come paventato nei precedenti incontri, le organizzazioni sindacali hanno escluso che possa essere affrontato un rinnovo del contratto della cooperazione nell'ambito delle richieste presentate, che, oltre a non tenere in considerazione la piattaforma rivendicativa sindacale, eliminerebbe di fatto tutte le parti salariali distintive che le parti hanno contrattato negli anni.

Il prossimo incontro sarà programmato nel mese di Settembre, Filcams CGIL, Fisascat CISL e UILTuCS si sono riservate di verificare con le delegazioni la propria posizione considerata l'impossibilità di avviare su queste basi un confronto che possa ritenersi costruttivo. 

venerdì 3 luglio 2015

L'assemblea Maran e R&S chiede chiarezza e respinge l'accordo

L’ assemblea dei lavoratori Maran e R&S di Spoleto, tenutasi giovedì 2 luglio congiuntamente alle organizzazioni sindacali della Fisascat Cisl e della Filcams Cgil di Perugia, dopo una attenta analisi della proposta avanzata dalla società, in merito ad un contenimento dei costi del lavoro per un periodo di 6 annicon lo scopo di mantenere i livelli di competitività nei confronti delle aziende concorrenti che usano in modo massiccio i contratti di collaborazione a progetto, ha deciso di respingere la proposta presentata dall’azienda nelle settimane scorse e di dare mandato alle OO.SS. di mantenere vivo il confronto con l’azienda.

 

Purtroppo il problema della competitività è una cosa che in parte esiste, visto che il governo ha pensato bene, con le norme sul Job Act, di mantenere i contratti a progetto nei call center.

 

Ai lavoratori, in primo luogo, preme avere certezze sugli assetti della proprietà e sulle prospettive per il futuro,  sapere se la proprietà rimarrà con l’attuale assetto,  oppure se esiste una reale concretezza alle voci di trattative di vendita dell’azienda. 

 

Non si possono chiedere ulteriori sacrifici ai lavoratori da una parte e non avere certezze per il futuro dall’altra.

 

Le Organizzazioni sindacali e i lavoratori, hanno ben presente l’importanza che riveste oggi il posto di lavoro, soprattutto a Spoleto, ma nello stesso tempo non possono sottovalutare che i livelli salariali della stragrande maggioranza dei lavoratori è già stata ridotta per favorire la stabilizzazione . 

 

Per queste motivazioni le Organizzazioni sono disponibili a continuare il confronto con la direzione aziendale per

avere chiarezza e trovare tutte le soluzioni possibili che  non penalizzino i lavoratori ulteriormente e che siano di in grado di mantenere competitivo il gruppo Maran.