domenica 21 dicembre 2014
Parte da Todi un nuovo modello di politiche sociali, Voucher INPS e nessuna qualifica per gli operatori
giovedì 11 dicembre 2014
Contributi economici per i lavoratori del settore terziario e turismo
Contributi economici per i lavoratori del settore terziario e turismo
Contributi economici per i lavoratori del settore terziario e turismo
Contributi economici per i lavoratori del settore terziario e turismo
Contributi economici per i lavoratori del settore terziario e turismo
mercoledì 3 dicembre 2014
Un'esperienza a tutele crescenti senza Jobs Act
Otto i pullman e molte le macchine in viaggio dall’Umbria verso Firenze, nella prima delle tre giornate di mobilitazione organizzate dalla Cisl per trattare di lavoro e sociale. Con la Cisl Umbria anche Fabio Mosciatti, delegato Fisascat Cisl, e il suo contratto a tutele crescenti. Un contratto che è stato applicato alla Maran e R&S a partire dal 2013, a seguito di una contrattazione di secondo livello all’interno del Ccnl degli studi professionali durata per un anno e che ha dato una risposta concreta. Un’opportunità per circa trecento lavoratori coinvolti di essere stabilizzati e maggiormente tutelati con contratto di lavoro subordinato.
“Da co.co.pro. a lavoratori stabilizzati, nel recupero crediti”. Spiega Mosciatti, arrivando ad una manifestazione che tra le priorità trova proprio quella dei contratti a tutele crescenti. La sua sensazione è quella di essere parte di un tutto e che quella proposta, presentata dalla Cisl sul palco di Firenze, scaturisca dal lavoro quotidiano di elaborazione e proposta dei lavoratori e dei delegati, delle prime linee.
“La Fisascat Cisl –ha sottolineato Mosciatti- ha trovato disponibilità da parte dell’azienda nel percorrere un processo di stabilizzazione in grado di migliorare le condizioni dei lavoratori in un’ottica di equilibrio economico per la stessa. E ciò è stato possibile grazie alla contrattazione di secondo livello”. Ma l’orgoglio del delegato scaturisce dalla consapevolezza di aver dimostrato le potenzialità della contrattazione decentrata. “Superando le prime reticenze delle altre organizzazioni sindacali –ha spiegato- siamo riusciti ad essere concretamente propositivi e adeguatamente rispondenti alle esigenze dei lavoratori. Dall’altra parte, il contratto a tutele crescenti ha consentito di raggiungere un accordo con una delle poche aziende a livello nazionale che operano nei call center che ha permesso la stabilizzazione dei propri collaboratori a progetto”.
Il delegato ricorda il grande lavoro di studio, elaborazione e mediazione, che ha visto impegnati tutti i livelli: quattro delegati aziendali, Valerio Natili e Simona Gola della Fisascat Cisl Umbria e Mario Piovesan e Mirco Ceotto della Fisascat nazionale.
Contrattazione terminata, accordo chiuso e i primi mesi di rodaggio. E i lavoratori? “Centinaia di lavoratori della stessa azienda –ha concluso con soddisfazione il delegato- oggi hanno un contratto di lavoro stabile, che nell’arco di cinque anni complessivi porterà al medesimo trattamento economico, partendo da una base attuale dell’80 per cento. Nel 2018, quindi, questi lavoratori vedranno applicati il 100 per cento di tutti gli istituti previsti dal Ccnl studi professionali”.
lunedì 24 novembre 2014
giovedì 20 novembre 2014
Un contributo economico per i dipendenti del settore artigiano in cassa integrazione in deroga
mercoledì 29 ottobre 2014
AL TUO FUTURO QUANDO?
“Al tuo futuro quando?” è la campagna di sensibilizzazione della Fisascat Cisl Umbria – categoria del terziario e servizi e della Cisl Umbria che sta partendo in questi giorni. Nel corso della conferenza stampa di questa mattina, che si è tenuta a Perugia, la Fisascat Cisl e la Cisl regionale hanno illustrato le motivazioni per le quali si rende sempre più necessario per un lavoratore aderire a un fondo pensione chiuso e non percepire nell’immediato il Tfr in busta paga.
Hanno preso parte alla conferenza stampa il segretario generale regionale Cisl Umbria Ulderico Sbarra, il segretario generale regionale Fisascat Cisl Umbria Valerio Natili e il componente di segreteria Simona Gola.
“E’ una partita di giro, quella proposta dal Governo –ha spiegato il segretario generale regionale Cisl Umbria Ulderico Sbarra- per un giovane, scegliere di percepire il proprio Tfr in busta paga per incrementare i propri consumi, vuol dire togliere la possibilità per un domani di avere una pensione dignitosa. Quindi, no a un uovo oggi per nessuna gallina domani”.
Il segretario generale regionale Fisascat Cisl Umbria Valerio Natili ha sottolineato l’importanza di tornare in mezzo alla gente, non solo durante il lavoro ma anche nella quotidianità, per riempire di contenuti quelli che in molti casi sono slogan qualunquisti. “L’atteggiamento costruttivo della Fisascat Cisl – ha spiegato- tende a far maturare un’opinione propria dei lavoratori, perché quando c’è poca o cattiva informazione è possibile speculare su chi ne sa di meno. E’ quello che in alcuni casi è successo nel 1994, quando con la riforma delle pensioni si è passati dal sistema retributivo a quello contributivo. E che oggi, vede chi va in pensione percepire una retribuzione da fame”. Al lavoratore che aderisce ad un fondo pensionistico chiuso spettano da parte dell’azienda 20 euro al mese, che sono 280 euro l’anno. Questo vuole dire 8 mila 5 cento euro in trent’anni per il proprio futuro pensionistico.
La campagna “Al tuo futuro quando” vedrà impegnata la Fisascat Cisl Umbria dal 1° al 3 novembreal Perugia a Pian di Massiano alla Fiera dei Morti, l’11 novembre a Todi alla Fiera di San Martino e il 14 novembre a Città di Castello nel corso della Fiera cittadina. I segretari e gli operatori saranno a disposizione per chiarimenti, informazioni e per un costruttivo confronto con i lavoratori e i cittadini. Per informazioni è possibile chiamare il numero 370.31.06.181 o scrivere alla mail fisascatumbria@gmail.com.
lunedì 27 ottobre 2014
Turismo religioso nell'arcidiocesi Spoleto-Norcia-Cascia e prospettive di sviluppo
mercoledì 22 ottobre 2014
TFR IN BUSTA PAGA? AL TUO FUTURO QUANDO?
mercoledì 8 ottobre 2014
LIOMATIC ALLE 13,30 di mercoledì intervista al Segretario Generale
mercoledì 1 ottobre 2014
TFR IN BUSTA PAGA? LA PROPOSTA È INDECENTE
martedì 30 settembre 2014
Assemblea sindacale lavoratori LIOMATIC
martedì 23 settembre 2014
Il silenzio degli innocenti
venerdì 19 settembre 2014
Liomatic annuncia 151 esuberi
venerdì 12 settembre 2014
E' crisi anche nel mercato dei distributori di bevande
sabato 9 agosto 2014
giovedì 7 agosto 2014
Il Comune di Perugia taglia le convenzioni del 20%
martedì 5 agosto 2014
Sbloccato il problema della cassa in deroga
Con ciò si sbloccano le risorse per il pagamento della Cassa in deroga ferme al 31/12/2013 e si supera il limite del 31 agosto per la durata degli accordi regionali di utilizzo delle CIG in deroga per 11.500 lavoratori/trici Umbri interessati.
Queste le novità principali:
Durata della copertura 11 mesi per il 2014 e 5 mesi per il 2015
Limitazione della platea dei beneficiari con esclusione degli studi professionali e dei casi di cessazione di attività
Aumento del requisito per l’accesso da 3 a 8 mesi di contribuzione per il 2014 e di 12 mesi dal 2015
Restrizione graduale dei criteri di concessione e della durata della “mobilità” in deroga dal 2014 per un massimo di 5 mesi elevabile a 7 per coloro che non hanno superato i 3 anni di prestazione di mobilità con un ulteriore limitazione nel 2015
Impegno ad una riforma del sistema degli ammortizzatori sociali a partire dal 2016 attraverso l’attuazione della legge delega relativa al Jobs Act
Copertura finanziaria per il 2014 pari a 1.7 MdL di Euro (per l’Umbria significano circa 30 milioni di Euro) con sblocco immediato di 400 milioni di Euro per assicurare la corresponsione da parte dell’INPS delle indennità relative ai primi 3 mesi del 2014
E’ certamente un passo avanti aver sbloccato e adeguato le risorse finanziarie; ciò è frutto anche delle pressioni sindacali locali e nazionali realizzate nelle settimane scorse, meno positive sono le retribuzioni e limitazione previste per l’accesso alla CIG in deroga già dal 2014 anche se, c’è da dire, alcune di queste, in Umbria, erano già state anticipate e adottate già dal 2013.
Stante la limitazione della durata a 5 mesi, se non ci saranno concreti e consistenti segni di ripresa economica, problemi di copertura della CIG in deroga si porranno per il 2015 e sarà anche necessario mobilitare le risorse della bilateralità, allo scopo accantonate, per garantire un intervento integrativo di sostegno al reddito, a partire dal settore dell’Artigianato.
Ora attendiamo la convocazione di un incontro con la Regione Umbria per condividere le modalità d’attuazione, a livello regionale, dei nuovi criteri, le procedure, l’esatta disponibilità di risorse finanziarie destinate all’Umbria e la possibilità o meno di assicurarne la copertura per gli 11 mesi di CIGO previsti per l’anno in corso.
lunedì 4 agosto 2014
Contributi Economici per i Lavoratori dei settori Commercio - Servizi - Turismo 2014
venerdì 1 agosto 2014
Tyssenkrup sospende gli atti unilaterali ed accetta il confronto con Governo e sindacati
Come prevedibile sta salendo la tensione attorno alla vitale vicenda dell’AST- Thyssen Krupp di Terni e per questo Cgil, Cisl e Uil Umbria chiedono da tempo un intervento urgente e immediato da parte del Governo. In questo senso, la notizia che l’ad di Ast Lucia Morselli avrebbe accolto la richiesta del ministro allo Sviluppo Economico Federica Guidi di sospendere gli atti unilaterali e i licenziamenti, e avrebbe accettato di incontrare il 4 settembre i sindacati, è un fatto positivo e un primo risultato della straordinaria mobilitazione messa in atto dai lavoratori e dai sindacati in questi giorni. Un atto necessario, ma di per sé non sufficiente ad offrire le necessarie garanzie per il futuro di Ast.
In questi giorni lo sforzo di lavoratori e sindacati per riaprire la partita è stato straordinario. Lunedì 28 luglio si è svolta una grande manifestazione cittadina, sfociata nell’occupazione della Flaminia per alcune ore. Ieri, 31 luglio, la protesta è cresciuta di intensità fino ad arrivare all’occupazione dell’autostrada del Sole e poi è proseguita con iniziative, ancora in atto, presso la sede della dirigenza, arrivando a coinvolgere l’intera città di Terni. L’arroganza e la chiusura messe in atto dall’Amministratore delegato Lucia Morselli stanno provocando la reazione dei lavoratori del sito ternano.
Considerata la delicatezza che ha assunto la vicenda sia per la sua strategicità produttiva che per l’impatto occupazionale, ma anche per le vicende di ordine pubblico e di ricaduta sociale che si stanno realizzando, Cgil, Cisl e Uil sollecitano, dopo il primo intervento tampone del ministro Guidi, un’azione più incisiva e complessiva del Governo, tesa a ricomporre nel giusto ambito la trattativa sindacale e rimuovere le posizioni oltranziste messe in campo dall’azienda.
Diviene fondamentale attivare questi strumenti e quel livello di interlocuzione al fine di rispettare quanto indicato dalla commissione europea rispetto alla strategicità e alle capacità produttive del sito ternano. Cgil, Cisl e Uil, nel riconfermare la solidarietà e la vicinanza ai lavoratori in lotta per il proprio posto di lavoro, auspicano un sollecito intervento da parte del Presidente del Consiglio Matteo Renzi.
TK non può affidare l’azienda ad una consulente, come la Dott.ssa Morselli, che in maniera imperterrita continua a svolgere il ruolo e la funzione di “tagliatrice di teste”.
L’intervento del Governo e direttamente del Presidente del Consiglio Renzi è necessario qui e ora; perché non possiamo permettere che TK porti avanti, come sta facendo, un attacco mortale al lavoro, alla democrazia, a Terni e all’Umbria.
mercoledì 30 luglio 2014
Ast: i sindacati dalle istituzioni, riaprire discussione su un vero piano industriale
“Il Governo italiano deve azzerare e riavviare la discussione sul futuro di Ast con la multinazionale ThyssenKrupp e con le istituzioni locali e il sindacato sulla base di un vero piano industriale, che garantisca prospettive e certezze alla più importante industria di acciai speciali del paese e al principale sito produttivo dell’Umbria. Il piano presentato dall’amministratore delegato di Ast, Lucia Morselli, è da considerarsi inaccettabile e irricevibile”.
E’ questo il messaggio consegnato oggi, 23 luglio, da Cgil, Cisl e Uil provinciali e regionali, affiancate dalle categorie dei metalmeccanici di Terni (Fiom, Fim, Uilm, Fismic, Ugl) e dalla Rsu di viale Brin, alle istituzioni locali, in un incontro al quale hanno preso parte i segretari generali dei tre sindacati umbri, Mario Bravi, Ulderico Sbarra e Claudio Bendini, insieme al sindaco di Terni, Leopoldo Di Girolamo, all’assessore regionale Vincenzo Riommi e al presidente della Provincia, Feliciano Polli.
I sindacati hanno ribadito alle istituzioni locali la necessità di “un’azione forte e immediata” nei confronti del governo nazionale, chiamato a sua volta a sollecitare un intervento dell’Unione Europea, affinché la vertenza Ast, “che ha una chiara valenza nazionale ed europea, sia affrontata e risolta ai livelli che le competono”.
I sindacati hanno anche ribadito la necessità di una svolta negli indirizzi economici nazionali ed europei, che restituisca finalmente al paese una politica industriale seria ed efficace. “Solo così – hanno avvertito – anche la vertenza Ast potrà essere inquadrata in un progetto di ripresa e sviluppo del paese”.
Intanto, i sindacati dei metalmeccanici di Terni e le Rsu, dopo la settimana di scioperi con assemblee in corso, stanno predisponendo un nuovo calendario di iniziative di mobilitazione che verrà reso noto nei prossimi giorni.
venerdì 11 luglio 2014
Cig in deroga: lavoratori umbri da 6 mesi senza reddito
E’ inderogabile sbloccare immediatamente le risorse per la copertura finanziaria della cassa integrazione in deroga da parte del governo, visto che i pagamenti sono fermi in Umbria da 6 mesi. Ma l’esecutivo invece, a fronte di un’emergenza assoluta che nella regione interessa ormai 11.500 persone delle quali 3.370 a zero ore (quindi completamente prive di reddito), continua a non dare risposte.
Cgil, Cisl e Uil dell’Umbria sono scese in piazza oggi, 11 luglio, a Perugia, sotto il palazzo della prefettura, per manifestare il disagio e la rabbia dei lavoratori e delle lavoratrici dell’Umbria, con un presidio molto partecipato che ha coinvolto tutte le categorie colpite da questa situazione insostenibile.
I sindacati hanno poi consegnato in prefettura un documento nel quale hanno sottolineato ancora una volta la necessità di un intervento immediato: “L’annunciata riforma degli ammortizzatori sociali – si legge nel documento consegnato da Cgil, Cisl e Uil - con il superamento di quelli in deroga, necessaria a condizione che diventi uno strumento universale ed inclusivo, non può essere utilizzata per ignorare l’esistente: l’emergenza di tutela del reddito di chi oggi si trova collocato in cassa integrazione in deroga”.
Numerosi gli interventi nel corso del presidio, anche da parte di lavoratori che stanno vivendo sulla propria pelle questa situazione di forte incertezza. “Nella mia piccola realtà lavorativa, ho visto tanti colleghi versare lacrime per la situazione che stanno vivendo – ha detto prendendo la parola Gianpiero Della Vecchia, lavoratore in cassa integrazione della Pucciarini Spa, senza reddito da gennaio 2014 – quando si vive alla giornata e non sai cosa mettere sulla tavola, guardare negli occhi i propri figli significa vedere la propria tragedia e non più il futuro e la speranza. Eppure – ha proseguito il lavoratore – la via d’uscita esiste e non va ricercata lontano da noi, ma nella nostra Carta costituzionale che ha in sé tutte le garanzie di cui i lavoratori e i cittadini hanno bisogno”.
Claudio Ricciarelli, segretario regionale Cisl, ha sottolineato la necessità di garantire le risorse per la copertura della Cig in deroga per l’intero 2014, attuando un’azione efficace di lotta agli sprechi e alle rendite finanziarie. Per Mario Bravi, segretario generale della Cgil dell’Umbria, c’è la necessità di aprire una “Vertenza Umbria” che affronti il dramma del lavoro in questo 2014, anno in cui “si continua a distruggere l’occupazione senza dare risposte sul versante degli ammortizzatori sociali”. Francesca Fiorucci, segretaria regionale della Uil, ha annunciato il proseguo della mobilitazione unitaria, a partire dall’appuntamento nazionale a Roma il 22 luglio con una manifestazione delle regioni del centronord sotto Montecitorio.
Cgil, Cisl e Uil dell’Umbria hanno infine sottolineato la grave assenza della politica, dei Parlamentari e delle istituzioni locali, in particolare della Regione, all’iniziativa odierna, nonostante le molteplici sollecitazioni ricevute dai sindacati in questi giorni.
giovedì 10 luglio 2014
MANIFESTAZIONE PRESIDIO CASSINTEGRATI IN DEROGA
Il ricorso agli ammortizzatori sociali nella nostra regione nei primi 6 mesi del 2014 conferma una situazione di crisi pesante che dura ormai da 6 anni.
Con la prima tranche di finanziamento sono stai coperti gli ultimi mesi del 2013 e solo 548 domande del 2014 a fronte delle oltre 5.000 presentate dalle aziende e non ancora autorizzate a causa della mancata copertura finanziaria da parte del Governo.
I lavoratori umbri coinvolti dalla cassa in deroga sono complessivamente 11.500 di questi 3370 sono a zero ore , quindi senza reddito alcuno.
L’annunciata riforma degli ammortizzatori sociali, che peraltro riteniamo assolutamente necessaria, non può essere utilizzata per ignorare l’esistente: l’emergenza di tutela del reddito di chi oggi si trova collocato in cassa integrazione in deroga.
CGIL CISL UIL UMBRIA ritengono inderogabile sbloccare immediatamente le risorse per la copertura finanziaria da parte del governo.Governo che continua a non dare risposte, nonostante le sollecitazioni delle nostre organizzazioni e della conferenza delle regioni e per questo hanno
indetto una manifestazione/presidio delle nostre strutture e dei lavoratori interessati che si terrà venerdì 11 luglio dalle 10.30 alle 12.30 davanti alla prefettura di Perugia in Piazza Italia.
Chiediamo inoltre alle Associazioni datoriali di assumere le loro iniziative per evitare il disastro della chiusura di centinaia di aziende del nostro territorio e evitare alle stesse imprese i rischi connessi ad una mancata copertura degli ammortizzatori sociali in deroga.
Per CGIL CISL UIL UMBRIA il presidio dell’11 luglio è il primo atto di mobilitazione all’interno della ” Vertenza Umbria “ che annuncia un autunno molto caldo!
lunedì 7 luglio 2014
Rifinanziare la Cassa in Deroga
sabato 5 luglio 2014
INSIEME PER RIPARTIRE LA FILCA CISL UMBRIA METTE A CONFRONTO IDEE E PROGETTI
TREVI- Insieme per ripartire: il Convegno organizzato dalla Filca Cisl Umbria, che si è tenuto oggi a Trevi ed è stato coordinato dal segretario regionale Filca Cisl Umbria Emanuele Petrini, è stato motivo di approfondimento e confronto del settore delle costruzioni. Partendo da una descrizione della situazione economico-occupazionale, che ha visto in questi primi 6 mesi dell’anno scendere a sotto 10 mila iscritti gli addetti alle due casse edili provinciali, molti dei quali in cassa integrazione, il segretario generale regionale Filca Cisl Umbria Tino Tosti ha tracciato le linee guida per un rilancio del settore, che si deve basare su un’idea di edilizia diversa. “Riuso” è stata la parola chiave che è stata utilizzata per indicare la strada di un nuovo modo di concepire un settore che in Umbria si caratterizza per la prevalenza di piccole e piccolissime imprese con le poche strutturate in grossa difficoltà. Partendo da questa consapevolezza, Tosti ha sottolineato la necessità di dare maggiore spazio a proposte di edilizia urbana, che in prevalenza si caratterizza per progetti immediatamente cantierabili e che andrebbero ad incidere positivamente anche sulla qualità della vita dei cittadini. Tra gli esempi riportati, quelli delle piste ciclabili, dei marciapiedi e degli spazi verdi. La Filca Cisl, che ha visto l’intervento al convegno del segretario nazionale Franco Turri, nel proporre questo cambio di passo ha sottolineato il ruolo strategico della formazione per il rilancio del settore. Una formazione collegata all’utilizzo degli ammortizzatori sociali e al reimpiego dei lavoratori attraverso la Borsa Lavoro (Blen.it) realizzata con il contratto e “Amico Lavoro”, lo strumento di intermediazione gestito direttamente dalla Filca Cisl.
A rinforzare il concetto che vede la crisi dell’edilizia, anche nel territorio di Foligno, come un tassello grosso e pesante in un puzzle di crisi internazionale che sempre di più si è fatta sentire dalle imprese, dai cittadini, dai lavoratori e dai pensionati è stato il segretario regionale Cisl Umbria Pierpaola Pietrantozzi, che ha sottolineato l’esigenza di rivedere il modello regionale di sviluppo ed economico umbro. Per questo è stata ribadita la necessità di ridare ossigeno ai motori dello sviluppo, ma anche di sostenere le imprese più virtuose, valorizzare il settore manifatturiero, rivedere il modello fiscale in una logica di maggiore equità e, quindi, rendere possibile un rilancio dei consumi da parte dei cittadini. In questo processo il sindacato assume una grande responsabilità, essendo proprio esso il principale attore dei corpi intermedi della nostra società.
Hanno partecipato ai lavori il docente dell’Università di Perugia professor Mariano Sartore, l’assessore regionale allo sviluppo economico Vincenzo Riommi, il responsabile Ante territoriale Foligno Gianluca Ciani, il presidente Ance Perugia Massimo Calzoni, Giuseppe Metelli dell’associazione industriali Foligno, il responsabile Cna Costruzioni Umbria Pasquale Trottolini, il presidente di Confartigianato Foligno Giovanni Bianchini. Al convegno erano presenti il segretario generale regionale Cisl Umbria Ulderico Sbarra e il segretario regionale Cisl Umbria Francesca Rossi.
venerdì 4 luglio 2014
Contratti di solidarietà nella grande distribuzione
All'Umbria serve il coraggio di cambiare
E’ questo il messaggio che è stato lanciato dall’incontro organizzato dalla Cisl e dalla categoria della Funzione pubblica con i quadri e delegati sindacali del settore Enti locali (regione, Provincie, Comuni, Comunità Montane) al quale ha partecipato anche il professor Francesco Clementi dell’Università di Perugia,già componente della Commissione per le riforme costituzionali nominata dal Governo italiano in questa legislatura e, in Umbria, coinvolto a titolo gratuito sulle riforme endoregionali in corso alla luce della c.d. riforma Delrio che cancella le province.
L’incontro, presieduto dal segretario Fp Cisl Ubaldo Pascolini, è stato introdotto dal segretario Cisl Claudio Ricciarelli, il quale ha illustrato il processo di riforma istituzionale in atto in Umbria a seguito alla Legge Delrio e le idee della Cisl per modernizzare e rendere inclusivo il sistema istituzionale umbro e, con esso, migliorare i servizi per i cittadini, favorire la crescita economia e il lavoro, promuovere coesione sociale e contrastare le disuguaglianze, valorizzando il lavoro pubblico.
Con il processo di riforma istituzionale si dovranno affermare in Umbria alcuni principi essenziali, quali:
Ricciarelli ha insistito in particolare sull’esigenza di un’attuazione coerente della Legge Delrio in Umbria che consenta una chiarezza di compiti, funzioni e responsabilità chiare fra i tre livelli istituzionali, mettendo in parallelo il processo di riattribuzionedelle funzioni alle nuove Provincie con il processo di elezione dei nuovi organi eletti e autogovernati dai sindaci.
Per la Cisl è importante che nello smontare e rimontare le funzioni delle attuali Provincie ci sia un disegno chiaro e una visione condivisa: la Regione come livello di programmazione e legislazione, i Comuni come livello di gestione, le nuove Provincie come Enti intermedi di gestione di funzioni di area vasta, assorbendo le residue funzioni amministrative delle ex comunità montane e il personale interessato.
La Cisl chiede di fare una scelta che consenta di riunificare ad ununico soggetto le funzioni relative al mercato del lavoro, formazione professionale e servizi per l’impiego per favorireun’azione più efficace a sostegno del lavoro e dell’occupazione.
Si dovrà infine favorire un processo uniforme di associazionismo dei piccoli comuni in tutta la Regione che stimoli partecipazione dei cittadini e ricadute positive per le comunità locali nella qualità, quantità e costi dei servizi e dell’azione amministrativa.
Inoltre, il segretario Pascolini ha posto l’attenzione sulla necessità di tutelare e valorizzare il personale in questo processo di riforma dando seguito agli accordi con garanzie sulla certezza di lavoro,anche per i precari, mantenendo lo status giuridico e trattamentieconomici, valorizzando le professionalità anche con percorsi di formazione e riqualificazione là dove è necessario.
Per questi obiettivi il sindacato della funzione pubblica, unitariamente, ha predisposto un documento di proposte che intende sostenere anche con azioni di pressione sindacale come quella prevista per il 7 luglio davanti alle prefetture di Perugia e Terni.
Il professor Francesco Clementi, nel suo apprezzato intervento, ha sottolineato l’esigenza di mettere in sintonia la riforma istituzionale regionale con il processo più complessivo di riforme costituzionali avviato dal Governo nazionale con particolare riferimento anche al Titolo Quinto sulla legislazione concorrente fra Stato e Regioni.
Inoltre, ha sottolineato il professore, si dovrà fortementesemplificare il processo amministrativo regionale, affermando il principio di “un soggetto, una funzione, una risorsa”. Importante sarà anche collegare il processo di riforma dell’assetto istituzionale dell’Umbria alla futura legge elettorale e all’adeguamento dello statuto con l’obiettivo di ridurre l’invasività della politica e i suoi costi impropri, avvicinando l’eletto agli elettori, lungo, in particolare, tre principi: di responsabilità, di trasparenza e di sussidiarietà. D’altronde, ha continuato il professore la Regione dell’Umbria si merita “un nuovo metodo - più aperto, meno intermediato, più attento all’ascolto - nella gestione dei rapporti tra cittadini ed istituzioni; un metodo che –ha concluso – rappresenta già l’inizio del merito per un cambiamento non più rinviabile”.