mercoledì 3 dicembre 2014

Un'esperienza a tutele crescenti senza Jobs Act

Otto i pullman e molte le macchine in viaggio dall’Umbria verso Firenze, nella prima delle tre giornate di mobilitazione organizzate dalla Cisl per trattare di lavoro e sociale. Con la Cisl Umbria anche Fabio Mosciatti, delegato Fisascat Cisl, e il suo contratto a tutele crescenti. Un contratto che è stato applicato alla Maran e R&S a partire dal 2013, a seguito di una contrattazione di secondo livello all’interno del Ccnl degli studi professionali durata per un anno e che ha dato una risposta concreta. Un’opportunità per circa trecento lavoratori coinvolti di essere stabilizzati e maggiormente tutelati con contratto di lavoro subordinato. 

Da co.co.pro. a lavoratori stabilizzati, nel recupero crediti”. Spiega Mosciatti, arrivando ad una manifestazione che tra le priorità trova proprio quella dei contratti a tutele crescenti. La sua sensazione è quella di essere parte di un tutto e che quella proposta, presentata dalla Cisl sul palco di Firenze, scaturisca dal lavoro quotidiano di elaborazione e proposta dei lavoratori e dei delegati, delle prime linee.

“La Fisascat Cisl –ha sottolineato Mosciattiha trovato disponibilità da parte dell’azienda nel percorrere un processo di stabilizzazione in grado di migliorare le condizioni dei lavoratori in un’ottica di equilibrio economico per la stessa. E ciò è stato possibile grazie alla contrattazione di secondo livello”. Ma l’orgoglio del delegato scaturisce dalla consapevolezza di aver dimostrato le potenzialità della contrattazione decentrata. “Superando le prime reticenze delle altre organizzazioni sindacali –ha spiegato- siamo riusciti ad essere concretamente propositivi e adeguatamente rispondenti alle esigenze dei lavoratori. Dall’altra parte, il contratto a tutele crescenti ha consentito di raggiungere un accordo con una delle poche aziende a livello nazionale che operano nei call center che ha permesso la stabilizzazione dei propri collaboratori a progetto”.

Il delegato ricorda il grande lavoro di studio, elaborazione e mediazione, che ha visto impegnati tutti i livelli: quattro delegati aziendali, Valerio Natili e Simona Gola della Fisascat Cisl Umbria e Mario Piovesan e Mirco Ceotto della Fisascat nazionale.

Contrattazione terminata, accordo chiuso e i primi mesi di rodaggio. E i lavoratori? “Centinaia di lavoratori della stessa azienda –ha concluso con soddisfazione il delegato- oggi hanno un contratto di lavoro stabile, che nell’arco di cinque anni complessivi porterà al medesimo trattamento economico, partendo da una base attuale dell’80 per cento. Nel 2018, quindi, questi lavoratori vedranno applicati il 100 per cento di tutti gli istituti previsti dal Ccnl studi professionali”.


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