mercoledì 11 novembre 2015

PROSEGUE LO STATO DI MOBILITAZIONE DEL COMMERCIO E DELLA GRANDE DISTRIBUZIONE



Sciopero del commercio e della grande distribuzione, i sindacati tornano a chiedere il rinnovo del contratto del commercio e della grande distribuzione. Scaduto ormai da 23 mesi. In primo piano l’aggiornamento economico in busta paga, 85 euro in più al mese, e il rispetto di alcuni imprescindibili diritti. Ciò per non essere considerati come semplici pedine in un mercato che persegue, sempre di più, i tempi e le logiche del profitto e della liberalizzazione. 
In sintesi le richieste rinnovate a Federdistribuzione da Fisacat Cisl, Filcams Cgil e Uiltucs Uil Umbria che, nel corso della conferenza stampa che si è tenuta questa mattina, 11 novembre, a Perugia, hanno manifestato soddisfazione per l’adesione allo sciopero di sabato 7 novembre. “Giornata nella quale –hanno precisato Valerio Natili della Fisascat Cisl Umbria, Stefania Cardinali della Filcams Cgil e Maria Ermelinda Luchetti della Uiltucs Uil- nei luoghi più sindacalizzati, come in Ipercoop, l’adesione è stata mediamente del 65/70 per cento, con picchi del 90 per cento. Adesioni che si sono registrate, anche se più contenute, in realtà dove il sindacato inizia a farsi sentire e sono stati dati primi e importanti segnali. Già a partire dalle numerose assemblee che, in quest’ultimo periodo, sono state organizzate in maniera unitaria”.
Tutto ciò in un contesto variegato dove Confcommercio, che rappresenta in prevalenza piccole e medie aziende e l’80 per cento del settore, ha già sottoscritto il rinnovo. “Un rinnovo –hanno spiegato i segretari- che per Federdistribuzione viene considerato insostenibile, proprio a causa della parte economica”. 
A testimoniare alcune situazioni di difficoltà lavorativa e a prendere parte allo sciopero, soprattutto per i meno tutelati e con contratti a tempo determinato, sono stati proprio alcuni dei lavoratori presenti alla conferenza stampa. Un contesto che, a questo punto, si proietta già allo sciopero del 19 dicembre, quando anche in Umbria si terrà una grande manifestazione. 
“Lo sciopero di sabato scorso, 7 novembre –hanno affermato Natili, Cardinali e Luchetti- assieme agli attivi unitari e alle numerose assemblee nei luoghi di lavoro, è stato solo un primo e importante passo. I lavoratori hanno alzato la testa e hanno detto no alla giungla di tutti contro tutti. Hanno voluto ribadire di non voler diventare schiavi di un mercato sempre più esigente e di avere invece dei propri diritti, che devono essere rispettati. I lavoratori – hanno concluso- hanno l’esigenza di conciliare i tempi di lavoro con quelli della famiglia”. Questioni, queste, che assieme alla parte economica torneranno ad animare la piazza sotto le festività natalizie, sempre che non si firmi prima il rinnovo contrattuale. 

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