UMBRIA
SERVE CHE IL GOVERNO AFFRONTI I VERI NODI DEL IL PAESE PER UNA
NUOVA POLITICA ECONOMICA
L’UMBRIA RIPARTA DAL LAVORO E DALL’INDUSTRIA
CGIL CISL UIL ritengono fondamentale, che nel confronto avviato con il Governo, sia
indispensabile determinare una buona legge di stabilità che inverta le scelte economiche
compiute in questi anni.
Si può e si deve uscire dalla crisi puntando sul lavoro e sulla buona occupazione.
Nella legge di stabilità occorre che si realizzi:
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- Una effettiva restituzione fiscale ai lavoratori dipendenti e ai pensionati;
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- Una riduzione fiscale alle imprese finalizzata a investimenti e occupazione;
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- Il finanziamento della Cassa Integrazione e la soluzione dell’annosa questione degli
esodati;
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- La difesa del Welfare, esso stesso motore di sviluppo, senza il quale non si esce
dalla crisi;
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- Misure efficace di contrasto alla povertà e per la non autosufficienza;
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- La rivalutazione del potere di acquisto delle pensioni;
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- E’ indispensabile valorizzare il lavoro pubblico; riformare la pubblica
amministrazione con l’obiettivo di migliorarne l’efficienza e nel riordino istituzionale destinare risorse alla contrattazione di secondo livello. In questo ambito va sostenuta e rilanciata la contrattazione nazionale di settore favorendo le stabilizzazioni;
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- Priorità è realizzare le condizioni che diano certezze e occupazione ai giovani, la questione giovanile esige una risposta in termini di lavoro equo e dignitoso.
E’ essenziale che la legge di stabilità determini una riduzione del livello di tassazione, per rilanciare investimenti consumi ed occupazione che non possono crescere se si accentua l’impoverimento di lavoratori e pensionati.
E’ inoltre irrinunciabile che la legge di stabilità compia scelte vere di politica industriale.In Umbria la crisi del lavoro e dell’economia è sempre più pesante e richiede interventi urgenti.
Per questo quindi:-
Ridefinire e rafforzare il ruolo del Tavolo dell’alleanza per l’Umbria; potenziando gli strumenti di concertazione e di contrattazione territoriale;
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riformare il tavolo delle crisi presso la Regione strutturandolo come tavolo permanente che si occupa di tutte le crisi in atto e non solo di quelle dichiarate dalle singole aziende (cabina di regia);
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costruire un confronto con le associazioni datoriali per ridare ruolo alla contrattazione aziendale e territoriale sul versante dell’innovazione di processo e di prodotto;
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rideterminare l’utilizzo delle risorse pubbliche orientandole con maggiore selettività verso progetti che rispondano alle caratteristiche dei bandi europei per generare maggiore occupazione a fronte della nuova programmazione 2014/2020;
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5. dare priorità alle aziende manifatturiere che definiscono progetti per l’occupazione femminile;
6. rideterminare il ruolo di marketing territoriale proprio delle agenzie regionali Sviluppumbria e Gepafin di concerto con la cabina di regia della Regione.
Per rideterminare le condizioni di una nuova idea di sviluppo è necessario affrontare nel tavolo dell'Alleanza per l'Umbria il tema delle politiche industriali, a sostegno della soluzione delle crisi e di una maggiore incisività nel promuovere azioni nazionali e locali per garantire investimenti e occupazione. Nei confronti del governo nazionale c'è la necessità di promuovere azioni di mobilitazione al fine di rivendicare interventi e risorse nei processi di reindustrializzazione indispensabili per le soluzioni delle tante crisi dei settori produttivi. Per questo si richiedono maggiori investimenti per l'area ex Merloni e l'attivazione delle procedure per una strumentazione a sostegno delle difficoltà del sistema produttivo ternano.
Su questi temi CGIL CISL UIL dell’Umbria si impegano a costruire una campagna di informazione diffusa attraverso assembleee nei luoghi di lavoro e nelle città più significative attraverso il contributo dei pensionati per arrivare ad un attivo dei quadri e delegati entro il mese di Novembre.
SU QUESTI PUNTI CGIL CISL E UIL DELL’UMBRIA REALIZZANO DUE MANIFESTAZIONI VENERDÌ 11 OTTOBRE ALLE ORE 17,00 A PERUGIA (PIAZZA ITALIA) E A TERNI (DI FRONTE ALLA PREFETTURA).
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