venerdì 3 luglio 2015

L'assemblea Maran e R&S chiede chiarezza e respinge l'accordo

L’ assemblea dei lavoratori Maran e R&S di Spoleto, tenutasi giovedì 2 luglio congiuntamente alle organizzazioni sindacali della Fisascat Cisl e della Filcams Cgil di Perugia, dopo una attenta analisi della proposta avanzata dalla società, in merito ad un contenimento dei costi del lavoro per un periodo di 6 annicon lo scopo di mantenere i livelli di competitività nei confronti delle aziende concorrenti che usano in modo massiccio i contratti di collaborazione a progetto, ha deciso di respingere la proposta presentata dall’azienda nelle settimane scorse e di dare mandato alle OO.SS. di mantenere vivo il confronto con l’azienda.

 

Purtroppo il problema della competitività è una cosa che in parte esiste, visto che il governo ha pensato bene, con le norme sul Job Act, di mantenere i contratti a progetto nei call center.

 

Ai lavoratori, in primo luogo, preme avere certezze sugli assetti della proprietà e sulle prospettive per il futuro,  sapere se la proprietà rimarrà con l’attuale assetto,  oppure se esiste una reale concretezza alle voci di trattative di vendita dell’azienda. 

 

Non si possono chiedere ulteriori sacrifici ai lavoratori da una parte e non avere certezze per il futuro dall’altra.

 

Le Organizzazioni sindacali e i lavoratori, hanno ben presente l’importanza che riveste oggi il posto di lavoro, soprattutto a Spoleto, ma nello stesso tempo non possono sottovalutare che i livelli salariali della stragrande maggioranza dei lavoratori è già stata ridotta per favorire la stabilizzazione . 

 

Per queste motivazioni le Organizzazioni sono disponibili a continuare il confronto con la direzione aziendale per

avere chiarezza e trovare tutte le soluzioni possibili che  non penalizzino i lavoratori ulteriormente e che siano di in grado di mantenere competitivo il gruppo Maran.

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